Rivoluzione alla Galleria d’Arte Moderna (GNAM) di Roma, la più importante a livello nazionale. Merito (o demerito, secondo le diverse valutazioni) della nuova direttrice Cristiana Collu.
Intanto l’accoglienza. All’ingresso, in una sala vasta e luminosa, sono stati recuperati comodi divani di color arancione, dove sedersi per scambiarsi opinioni e magari prendere un caffè.
Segue lo spazio riservato alle mostre temporanee: in questo momento è in corso fino al 26 marzo, l’antologica di uno degli artisti italiani più prestigiosi , Guido Strazza, classe 1922, pittore scultore e, soprattutto, maestro nelle incisioni.
Poi la rivoluzione o , se si preferisce, la provocazione : Collu , nel suo nuovo allestimento delle gallerie , ha deciso di mescolare le carte, esponendo nella stessa stanza autori dell’ 800 e autori del ‘900. Un confronto a volte elegante come nel caso della Cleopatra di Alfonso Balzico, scolpita intorno al 1870 che dialoga con uno dei celebri nudi di Modigliani. A volte un accostamento audace, al limite del trasgressivo: ad esempio il capolavoro “Alla stanga “del 1888, di Giovanni Segantini che rappresenta le mucche all’abbeveratoio , in un paesaggio sfumato di grande impatto poetico. A cui fa da contraltare il provocatorio video del 2012 di Luca Rento “Mattino” dove si rappresenta una mucca nell’atto di urinare su un prato fiorito e sotto il cielo sfolgorante di luglio.
Un effetto spiazzante, quasi nel segno del teatro epico di Brecth che certo non voleva compiacere gli spettatori, ma provocarli per risvegliare il loro senso critico.