Periferie illuminate al Secondigliano libro festival

0 0

Parole per abbattere i muri: il sindacato dei giornalisti incontra gli studenti del Secondigliano libro festival. Il titolo dell’iniziativa promossa a Napoli era questo, una maniera interessante d’illuminare le periferie, come Articolo 21 prova a fare da lungo tempo.  Una mattina di confronto all’istituto comprensivo Sauro-Errico-Pascoli in una zona ad alto rischio criminalità della città partenopea per mettere al centro diverse esperienze e il linguaggio del rispetto, il no hate speech, le regole definite dai giornalisti nella Carta di Roma, e la realtà da affrontare e raccontare fatta anche di intolleranza, violenze, delinquenza, bullismo. Vivace la platea composta dagli alunni di terza media e dai redattori del giornalino on line “Caro” di una vicina scuola la Berlingieri- Tito Lucrezio Caro.

Il Self ( Secondigliano libro festival ) presieduto dal giornalista Salvatore Testa ha come obiettivo promuovere la lettura e affinare i livelli culturali dei giovani della periferia nord di Napoli. E’ opportuno ricordare che quando furono erette le cosiddette Vele in quella che oggi si chiama Scampia, il quartiere era denominato comunemente la 167 di Secondigliano. Diffondere la lettura di libri fra i giovani in quell’area dove Saviano ambienta Gomorra è cosa buona e giusta.
Significative le presenze tra cui quella di  Sabrine Aouni autrice del libro “Mi chiamo Sabrine.Un’italiana di seconda generazione”, edito da Radici future.

Il sindacato unitario giornalisti della Campania , il Sugc, ha delegato al progetto Self una componente del direttivo, Laura Viggiano che ha anche moderato l’incontro introdotto dal dirigente scolastico Piero De Luca e al quale hanno partecipato anche il  presidente del SeLF, Salvatore Testa, il segretario del SUGC, Claudio Silvestri; l’assessore  Annamaria Palmieri e per  per l’Associazione Carta di Roma, Giuseppe Manzo.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21