80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

No al linguaggio dell’odio e della violenza, dentro e fuori la rete

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Fnsi e Assostampa del Friuli Venezia Giulia hanno partecipato alla manifestazione “Parole O_Stili”, svoltasi ieri e oggi a Trieste, aderendo al manifesto contro il linguaggio dell’odio e della violenza, in rete ma non solo, che vi è stato presentato. Il sindacato unitario dei giornalisti – che ha patrocinato la manifestazione triestina assieme all’Ordine dei giornalisti Fvg – condivide i principi che ispirano il manifesto, perché rifiuta la facile strada delle censure, dei bavagli e dei “tribunali della verità”, per puntare invece sul rispetto, sulla formazione, sulla responsabilità, sulla volontà di contrastare sempre e comunque il linguaggio dell’odio e della violenza, dentro e fuori la rete. Una scelta che rientra nel percorso scelto da tempo dalla Fnsi, che infatti partecipa sin dall’inizio anche al progetto dell’associazione Carta di Roma, che da anni analizza e combatte i linguaggi di odio, discriminazione e razzismo. Per tutte queste ragioni la Fnsi proporrà ai ministeri competenti di promuovere nelle scuole e nelle università corsi di formazione e laboratori didattici, a partire proprio dalle proposte di Carta di Roma, di Parole O-Stili e di quanti hanno nel cuore i valori racchiusi nell’articolo 21 della Costituzione. Il sindacato dei giornalisti raddoppierà inoltre le proprie iniziative volte a contrastare e respingere le parole e le azioni ostili scagliate da più parti contro i cronisti e il diritto di cronaca, con l’unico obiettivo di intimidire chi tenta di illuminare le terre occupate da mafia, malaffare e corruzione.

Ma ecco il manifesto che è stato presentato a Trieste:

1 Virtuale è reale
Dico o scrivo in Rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona

2 Si è ciò che si comunica
Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano

3 Le parole danno forma al pensiero
Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso

4 Prima di parlare bisogna ascoltare
Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura

5 Le parole sono un ponte
Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri

6 Le parole hanno conseguenze
So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi

7 Condividere è una responsabilità
Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi

8 Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare
Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare

9 Gli insulti non sono argomenti
Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi

10 Anche il silenzio comunica
Quando la scelta migliore è tacere, taccio


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