“Spett.le redazione di Articolo 21, qui di seguito la lettera che mi ha inviato Lorena Coletti, sorella di uno dei quattro operai morti sul lavoro alla Umbria Olii di Campello su Clitunno il 25 Novembre 2006. Da allora sono passati oltre 10 anni e ancora non si è arrivati ad una sentenza definitiva, e sulla rideterminazione che dovrebbe decidere la Corte di Appello di Firenze non si sa nulla e sono passati quasi 2 anni dalla sentenza della Cassazione”. Così scrive ad Articolo21 il nostro collaboratore Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze, da sempre impegnato sul tema della sicurezza sul lavoro.
“Dopo la prescrizione del reato di incendio colposo, la mia paura è che si arrivi anche alla prescrizione del reato di omicidio colposo plurimo, la cui prescrizione del reato avviene dopo 10 anni, aumentabili a 12 anni e mezzo.
I riflettori sulla strage della Umbria Olii di Campello sul Clitunno si sono spenti da tempo e ci sono delle famiglie, come quella di Lorena Coletti, che ancora aspettano giustizia. Lorena mi ha scritto la lettera qui allegata, e vi chiedo di perdere un poco del vostro tempo per leggerla. Inoltre, Vi chiedo di riaccendere i riflettori su questa strage, perché è una vergogna che dopo oltre 10 anni da questa strage su lavoro, ancora non ci sia una sentenza definitiva e che il reato di incendio colposo sia già caduto in prescrizione”
LA LETTERA DI LORENA COLETTI
Sono Lorena Coletti, sorella di Giuseppe Coletti, una delle vittime della strage sul lavoro alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno.
Mio fratello morì il 25 novembre 2006, nell’incidente sul lavoro alla Umbria Olii, insieme a lui morirono altri 3 lavoratori di cui uno era Maurizio Manili, il titolare della ditta di manutenzione.
Dopo un anno e mezzo dalla morte, a tutti i familiari delle vittime, La Umbria Olii chiese un risarcimento di circa 36.000 milioni di euro.
Al processo di primo grado a Spoleto il Presidente della Umbria Olii Giorgio Del Papa fu condannato a 7 anni e sei mesi.
Con la sentenza della Corte d’appello di Perugia il 9 Novembre 2013, è stata ridotta a 5 anni e 4 mesi la pena inflitta a Giorgio Del Papa, per la concessione delle attenuanti generiche e dell’assegnazione del concorso di colpa nella misura di un terzo per la ditta Manili. In pratica, Del Papa per la Corte di Appello è responsabile nella misura dei due terzi dell’esplosione.
Il 3 Giugno 2015 la Cassazione ha confermato la sentenza della Corte di Appello di Perugia, ma ha rinviato gli atti alla Corte di Appello di Firenze per la rideterminazione della pena a seguito della intervenuta prescrizione dell’accusa di incendio colposo.
Dal 3 Giugno 2015 quando la Cassazione ha confermato la sentenza della Corte di Appello di Perugia e rinviato gli atti alla Corte di Appello di Firenze non si e’ saputo più nulla.
Il fatto “curioso” di tutto ciò è che la Umbria Olii si è espansa fino in America, facendo un sito internet scritto in inglese:
http://www.umbriaolii.com/
dove descrive tutta la storia della Umbria Olii dal 1945 fino ad oggi, solo che dal 2006 al 2013 c’è un vuoto!
Adesso mi chiedo come mai a distanza di quasi 2 anni la Corte di Appello di Firenze non si è ancora pronunciata.
Non vorrei che fosse un altro caso di morti sul lavoro che cade in prescrizione.
Ho un figlio di 21 anni e l’ho visto crescere e vedo che in questo mondo senza giustizia non puo’ vivere, e mi chiedo anche perchè a chi ruba anche per fame si danno anni di prigione, mentre chi e’ accusato di responsabilità nella morte di persone è ancora in liberta’.