Scusarsi per aver dato notizie vere, corrette e pure confermate dagli “inconsapevoli” interessati. E’ questa l’ultima frontiera della propaganda, tanto più inaccettabile in quanto espressione di un movimento politico (M5S) e anche istituzionale (il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio). I giornalisti non hanno nulla di cui scusarsi e le accuse e il tentativo di bavaglio nei confronti di Emiliano Fittipaldi – reo di aver scoperto le strane polizze assicurative con beneficiaria la sindaca di Roma – sono un’offesa all’intera categoria. Il tentativo di delegittimazione della stampa a favore di una propaganda dozzinale sta travalicando i limiti dell’articolo 21 della Costituzione e della Legge sulla stampa, intollerabile che un Movimento Politico quale è il 5Stelle pensi di poter imbavagliare cronisti che svolgono il loro lavoro seriamente e con rigore e nel rispetto della deontologia professionale. L’Unione Nazionale Cronisti è al fianco di Fittipaldi e di tutti quei colleghi che dal M5S vengono additati quali colpevoli di fare informazione, guarda caso, su una sindaca di Roma indagata per falso in atto pubblico e abuso d’ufficio, il suo ex caposegreteria Marra in carcere per corruzione, l’ex assessore all’Ambiente Paola Muraro indagata per reati ambientali e infine l’ex capo della segreteria politica Salvatore Romeo indagato per abuso d’ufficio. Questa è la realtà che i cronisti di giudiziaria e di cronaca politica hanno raccontato. Così come è stato fatto con tutte le amministrazioni, e così come sarà fatto anche quando il M5S non ci sarà più.