BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Agenzie di stampa ed editoria, Lorusso: «Pronti a reagire se il governo non darà risposte convincenti»

0 0
I vertici della Fnsi hanno incontrato i Cdr delle agenzie di stampa. Al centro della riunione, la situazione del settore alla vigilia della definizione da parte del governo dei contratti di servizio. «Il ministro Lotti e l’esecutivo diano risposte convincenti, anche sulla riforma dell’editoria», incalza il segretario generale.
I vertici della Fnsi hanno incontrato questa mattina i comitati della redazione delle agenzie di stampa. Al centro della riunione, la situazione del settore, sempre più difficile, alla vigilia della definizione da parte del governo dei contratti di servizio con le agenzie.

Cdr e sindacato dei giornalisti esprimono preoccupazione per le incertezze e le esitazioni del governo nella messa a punto delle regole per l’accesso ai servizi. Il rispetto delle norme sulla concorrenza non può tradursi nella chiusura di attività e nella distruzione di posti di lavoro. Per questo, la definizione delle regole non può non tenere conto della specificità del settore dell’informazione che, a differenza degli altri comparti dell’industria, ha rilevanza costituzionale perché incide sulla vita democratica, garantendo ai cittadini il diritto a essere informati, e sugli interessi generali del Paese.

«Il ministro Luca Lotti, particolarmente attivo nell’ascoltare le ragioni delle imprese – dice il segretario generale della FNSI, Raffaele Lorusso – deve trovare il tempo per farsi carico delle criticità e delle difficoltà di un intero settore che, dai bandi per le agenzie di stampa ai decreti attuativi della legge di riforma dell’editoria, attende dal governo risposte convincenti e non più rinviabili che vadano nella direzione della ripresa del mercato, del rilancio dell’occupazione e della lotta al precariato dilagante. Il perdurare del silenzio e il sostanziale disinteresse per i diritti del lavoro da parte del governo e del ministro Lotti non potranno non provocare una reazione pubblica dell’intera categoria, nelle forme e nei modi che saranno definiti nella prossima riunione della giunta federale».


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21