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Un colpo di mano dal basso che restituisce l’ex cinema Midulla al quartiere San Cristoforo

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Consiglio della prima Municipalità discute in merito all’occupazione abusiva, da parte di associazioni e di gruppi di cittadini, del Centro polifunzionale “Midulla”.

di Matteo Iannitti

Questa mattina 23 gennaio 2017 si è tenuta presso la sede di via Zurria la riunione del Consiglio della Prima Municipalità. Unico punto all’ordine del giorno: Discussione in merito all’occupazione abusiva, da parte di associazioni e di gruppi di cittadini, del Centro Polifunzionale “Midulla” nel quartiere di San Cristoforo.

Doveva essere il momento della denuncia pesante da parte dell’Autorità dell’occupazione abusiva, della richiesta di sgombero, dell’invocazione della legalità dura: quella dei forti contro i deboli. Invece i protagonisti del consiglio della Prima Municipalità sono state le ragazze e i ragazzi del “Midulla”, tante e tanti seduti nello spazio riservato al pubblico della sala consiliare.

Il Presidente della Municipalità, Salvatore Romano, ci aveva provato a fare il duro. Qualche giorno fa aveva scritto che “l’occupazione abusiva dell’ex Cinema Midulla avrebbe potuto deteriorare ulteriormente l’immobile di proprietà comunale”, ha voluto convocare un Consiglio ad hoc ma quelle parole di preoccupazione si sono scontrate con le facce delle ragazze e dei ragazzi del Midulla e contro la loro importante scelta di esserci, lì, proprio lì, dove si parla di loro, della loro azione, delle loro attività.

Le parole del Consigliere Davide Ruffino e del Consigliere Enrico Smeraldo hanno istituzionalmente narrato la storia di un luogo chiuso, abbandonato, saccheggiato, lasciato da anni nel degrado e finalmente restituito alla città. “Io non ho trovato degrado al Midulla ma bambini che giocavano, famiglie e giovani – ha dichiarato il Consigliere Ruffino – L’azione che dobbiamo fare come Municipalità è prendere atto della situazione e fare sì, attraverso l’Amministrazione Comunale, che venga fatta una convenzione affinché il Midulla venga assegnato alle persone che oggi lo stanno facendo vivere. Noi non siamo stati in grado di restituire questo spazio al quartiere ma oggi questo spazio è tornato al quartiere e alle persone che lo vivono”.

“Fino a qualche mese fa il Midulla era in buono stato – ha raccontato il Consigliere Smeraldo nel suo intervento – c’era l’impianto elettrico funzionante, l’impianto idraulico, l’impianto di areazione, i computer, le stampanti, le librerie”. Poi hanno iniziato a rubare tutto, tranne i libri, e hanno devastato completamente il posto. “Se le ragazze e i ragazzi non avessero fatto questo colpo di mano non avremmo trovato più nulla. Hanno fatto bene!”. Adesso – ha proseguito il Consigliere – nessun ufficio potrebbe essere trasferito in quei locali. Ben vengano questi ragazzi che hanno avuto questo coraggio e questa forza. Adesso il Comune pensi a regolarizzarli”.

Nel frattempo qualche altro consigliere invoca la “legalità”, denuncia l’occupazione illegale, attacca i consiglieri intervenuti in difesa dell’occupazione tacciandoli di incoerenza per via delle loro battaglie contro gli abusivismi.

La parola legalità viene pronunciata decine di volte contro i ragazzi del Midulla mentre all’ingresso della sala consiliare campeggia il nome di Tomasello Mario – Vice Presidente, arrestato qualche mese fa, sotto processo per truffa alle assicurazioni e oggetto della relazione del Prefetto in Commissione Nazionale Antimafia. Per la sua posizione e i suoi comportamenti nessun consiglio straordinario, nessuna discussione, nessun comunicato stampa.

Alla fine del Consiglio, fuori dal momento istituzionale, prende la parola uno dei ragazzi del Midulla e si rivolge ai Consiglieri. “Vi abbiamo invitato a vedere cosa è oggi il Midulla, in che condizione si trova e come sta rivivendo. Il quartiere ha risposto in maniera eccezionale alla riapertura del centro. Una trentina di bambini fanno attività pomeridiane, corso di danza, giocoleria, laboratori creativi. Noi siamo contenti di ciò che abbiamo fatto, adesso il Midulla, dopo cinque anni di abbandono, è al centro dell’agenda politica e soprattutto è di nuovo al servizio del quartiere. Infatti a chi ci dice che siamo abusivi rispondiamo che quel luogo è stato riconsegnato alla città, non è stato destinato all’uso privato di qualcuno come altri posti. Lo slogan è il Midulla è della città e alla città ritorna”.

Alla fine dell’incontro pare si sia tutti d’accordo. Le attività al Midulla proseguiranno e l’impegno della Municipalità sarà quello di cercare una strada per regolarizzare la posizione di chi ha riaperto lo spazio. “Ho parlato con il Capo di Gabinetto del Sindaco – dichiara il Presidente Romano –, se ne occuperà l’assessore Orazio Licandro della vicenda”.

Intanto il Midulla rimane aperto e ieri, per la prima volta dopo l’incendio del 1979, il cinema è tornato in via Zuccarelli. “Totò contro Maciste” è stato l’ultimo film ad essere proiettato e così le ragazze e i ragazzi del Midulla hanno deciso che fosse quello il film da cui ripartire.

“Io me lo ricordo quel film – dice uno dei consiglieri – ho fatto calia a scuola per vederlo” ma quel giorno fecero anche Zorro.

Al Midulla, promettono, tornerà anche Zorro.

Da isiciliani

 

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