Le catene della distribuzione’, la video inchiesta nata da un’idea di Leonardo Filippi, Maurizio Franco e Maria Panariello, verrà mandata in onda da Rainews24 sabato 21 gennaio. L’inchiesta ha vinto la quinta edizione del Premio Morrione per il giornalismo investigativo.
L’inchiesta si presenta come un viaggio nel mondo dell’ortofrutta in Italia, per indagare le responsabilità del fenomeno del caporalato. Dal Nord al Sud del nostro paese, attraverso le voci di alcuni protagonisti (buyer, fornitori, produttori, accademici, sindacalisti e imprenditori), si cerca di ricostruire l’intricato sistema di rapporti della filiera agroalimentare, che parte dalla Grande Distribuzione Organizzata- i supermercati in cui andiamo a fare la spesa ogni giorno- e arriva fino ai campi.
L’uso di manodopera straniera a basso costo – con zero diritti e tutele sindacali – è infatti l’effetto più evidente e scandaloso di un sistema produttivo costretto a modificare i suoi processi per accontentare le richieste, in bilico tra il legale e l’illegale, della distribuzione moderna.
L’inchiesta è nata dal comune interesse verso il tema dei migranti e dello sfruttamento del lavoro. L’obiettivo che gli autori hanno cercato di perseguire è stato quello di cercare di parlare di caporalato, facendolo però in un’ottica originale, spostando cioè il focus tradizionale, quello dei ghetti e dello sfruttamento del lavoro. In aiuto è venuto il libro di Wolf Bukowski, “La danza delle mozzarelle” (ed. Alegre, 2015 ), che ha un capitolo intitolato “Il potere d’acquisto della GDO“, che parla – citando articoli e ricerche – dello strapotere che le catene della GDO esercitano rispetto al resto della filiera, in virtù della loro potenza economica e della loro concentrazione, rispetto ad un insieme di fornitori spesso molto frammentato, in particolare nel meridione.
Questo strapotere spesso si traduce in richieste di sconti e contribuzioni spesso vessatorie, che sono state oggetto di attenzioni anche da parte dell’Antitrust. Da qui, è iniziata una lunga fase istruttoria, contrassegnata dalla lettura e dallo studio dei rapporti di Antitrust, Banca d’Italia e dall’incontro con molte associazioni e realtà che ci hanno passato il frutto del loro lavoro sul campo (da Netzanet-Sfruttazero a Terra! Onlus). E’ così che è iniziato un lungo viaggio in lungo e in largo per l’italia, da Cesena a Foggia passando per le colline del Chianti, ma anche un viaggio metaforico, da un capo all’altro della filiera, dalla terra agli scaffali.
La morale della favola è che lo schiacciamento dei prezzi imposto dalla GDO comporta, seppure non direttamente, uno schiacciamento del costo più facilmente comprimibile, ossia quello del lavoro, ponendo così uno dei presupposti per l’esistenza del fenomeno del caporalato.
La realizzazione della video inchiesta è stata possibile grazie a fornitori e a produttori che hanno deciso di raccontare le loro storie, denunciando le responsabilità della Gdo e rischiando così anche di danneggiare le proprie attività commerciali. Molti di coloro che sono stati intervistati hanno deciso di non parlare davanti alla telecamera per paura, ma i loro racconti sono stati altrettanto prezioso per gli autori, per ricostruire questo grande puzzle. Un grazie anche a chi, ogni giorno, lavora a contatto con i braccianti migranti, cercando di creare filiere alternative a quelle della Gdo, come Fuori Mercato-Netzanet, che ci hanno trasmesso tante informazioni.
Un grazie più generale al Premio Morrione, senza il quale forse questa inchiesta non sarebbe mai esistita, e al tutor Toni Capuozzo, che con molta discrezione ha aiutato gli autori a portare a termine il lavoro, intervenendo solo nei momenti più critici. Un grazie all’associazione Amici di Roberto Morrione per il supporto, e la pazienza dimostrati in questi lunghi mesi.