L’antica legatoria di Luigi Degli Esposti a Bologna (1899-1984) ha scritto la storia della legatura italiana nel ‘900. Con oltre 70 dipendenti era la più grande e prestigiosa del tempo e vi collaborarono, fra gli altri, i pittori Adolfo De Carolis e Antonello Moroni. Con grande lungimiranza questa realtà riuscì a imporsi per la sua produzione di copie seriali che tuttavia mantenevano la preziosità del prodotto. A questi artigiani-artisti è dedicato il catalogo “Le legature di Luigi Degli Esposti – le collezioni Calò e Massa”, edito da Libreria Antiquaria Drogheria 28 di Trieste. I testi destinati a un mercato del lusso e dell’eccellenza editoriale erano contraddistinti da rilegature che rivelano ancora oggi la doppia anima dell’azienda: artistica e allo stesso commerciale. Opere d’arte realizzate in piena pergamena, dalle copertine in pelle con decori a secco in oro, in madras, cuoio inciso ma anche in tela oltre ad una particolare cura per l’accostamento dei colori. Alcune di queste legature sono ancora reperibili sul mercato librario. Il catalogo – tiratura limitata a sole 200 copie numerate – è un progetto promosso della Biblioteca statale isontina di Gorizia che ha realizzato anche una mostra patrocinata dell’Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri di Gorizia curata dal direttore della Bsi Marco Menato, ( che firma anche l’introduzione del libro) con saggio critico di Massimo Gatta oltre ai testi dei collezionisti. Il progetto è stato possibile grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. La mostra resterà aperta con ingresso libero fino al 31 gennaio, da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 18.30, sabato fino alle 13.
Nelle due sale della Bsi di Gorizia si potranno ammirare – in particolare – rare edizioni di Carducci, Pascoli e D’Annunzio, ma anche un volume del 1933 dedicato all’Abbazia di Aquileia e il primo scritto pubblicato dallo storico dell’arte goriziano di fama internazionale Antonio Morassi. Non mancano opere ambientate in Friuli come “Meni e Mariuta”, racconto della vicenda di un giovine di Moraro durante la Grande Guerra. Uno spazio particolare dell’esposizione è dedicato alla sezione per ragazzi e signorine con pagine abbellite da illustrazioni e disegni, accanto a commedie e saggi. Non poteva certamente mancare un’opera dedicata alla storia della medicina eccelsamente rappresentata da “Il volto di Ippocrate” dello storico e docente universitario triestino Arturo Castiglioni (1874 –1953).