Il servizio pubblico radio-televisivo è un’infrastruttura strategica per l’Italia, un asset il cui valore deve essere pienamente dispiegato per accompagnare la crescita del Paese, rafforzandone il senso di comunità plurale. Per questo diventa cruciale la costruzione urgente di un Comitato per la salvaguardia e la riforma della Rai, lanciata in queste ore a Venezia da Articolo 21 e da Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi, il sindacato dei giornalisti che insieme all’Usigrai, si è schierato con forza per un percorso di cambiamento, a partire anzitutto dal ricco patrimonio di competenze e professionalità di quella che è e resta la principale azienda pubblica culturale italiana. “Il percorso di attivazione del Comitato – spiega Giulietti – dovrà essere ampio, inclusivo, in grado di raccogliere contributi e sollecitazioni che sappiano accompagnare un percorso di restituzione alla Rai della sua piena centralità come patrimonio collettivo, con un progetto durevole e di prospettiva, che superi l’idea che il servizio pubblico possa essere uno strumento nelle disponibilità dei governanti di turno”. Assicurare un forte radicamento del Comitato nella società, dunque, è la premessa perché un tavolo di riforma possa essere avviato con concretezza, poggiando su una base di discussione larga e rappresentativa di quanto vive nel Paese reale, da declinare e condividere con i linguaggi di una modernità che non recide le radici. Su questo terreno può essere strutturato un progetto di innovazione che sappia cogliere nel profondo la complessità dei temi, guidato da una decisa e corale volontà riformatrice.