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Genova, Centrale Enel. EveryOne Group chiede intervento internazionale per scongiurare grave inquinamento

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EveryOne Group ha trasmesso un appello urgente alla Commissione europea, chiedendo un intervento a tutela della salute dei cittadini genovesi e dell’ambiente, messi a rischio dalla decisione del governo italiano, che ha chiesto all’Enel di riattivare – in caso di necessità – la vecchia e oblsoleta centrale a carbone nel porto, nonostante la procedura di infrazione Ue per inquinamento legata proprio alla città della Lanterna. L’appello è stato inviato anche all’Organizzazione mondiale della sanità, all’Unesco e a tutte le istituzioni internazionali che esercitano un controllo sugli abusi ambientali. Il testo è stato trasmesso anche al primo ministro italiano Paolo Gentiloni, al Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda e al Sindaco di Genova Marco Doria.

“Il nostro appello,” spiega Roberto Malini, co-presidente di EveryOne, “che è sostenuto da tante associazioni e cittadini di Genova, si può riassumere in poche parole: non trasformate Genova in una camera a gas! Genova ha un livello di inquinamento già inaccettabile e per questo motivo l’Unione europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti del governo italiano. Attualmente il Ministero dello sviluppo economico ha deciso di riaprire la centrale a carbone in caso di necessità legate a contingenze francesi, senza considerare che si tratta una centrale vecchissima e fortemente inquinante, in mezzo al porto e vicina a ospedali, scuole, abitazioni. Il livello di inquinamento – con la conseguenza di aumento di gravissime patologie e enorme danno per l’ambiente – salirebbe con la centrale Enel a livelli mai visti prima in Italia”.

“Basti considerare,” conclude Malini, “che il livello attuale di inquinamento di Genova riguardo al pericoloso biossido di azoto (No2) è uguale a quello di Pechino*, una città che per respirare sta smantellando le centrali a carbone. Con il funzionamento dell’impianto nel porto, la città raggiungerebbe soglie ben oltre l’allarme, causando danni enormi alla salute della cittadinanza, all’ambiente, al patrimonio storico e artistico. Quello che chiediamo alle istituzioni è di non accettare questa violazione del diritto fondamentale alla vita e alla salute e di non creare nuovi danni a un ambiente già inquinato. In questi giorni stiamo incontrano genitori di bambini asmatici, medici e tanti cittadini, increduli delle decisioni assunte dai nostri governanti e da un’azienda come Enel che nei proclami afferma di credere nelle energie pulite. Hanno deciso di trasformare la citta in una camera a gas, ma si può ancora fare un passo indietro e dare ascolto alle norme e al buon senso”.


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