Sta per riaprire la centrale a carbone di Genova Sampierdarena* e l’organizzazione internazionale per i diritti umani EveryOne Group lancia subito l’allarme. “Le istituzioni e alcuni media presentano questa decisione come un passaggio obbligato – spiega Roberto Malini, copresidente del gruppo, che ha sede proprio a Genova – visto che alcune centrali nucleari francesi si fermano, per un periodo limitato, al fine di effettuare operazioni di controllo e revisione degli impianti. Autorità e media stanno destando preoccupazione fra i cittadini, affermando che le bollette dell’energia elettrica saliranno e che la riapertura dell’impianto impedirà un futuro ‘apocalittico’ caratterizzato da carenza di energia e continui black-out”.
EveryOne Group si sta impegnando per evitare che la centrale riapra, riversando su Genova e su un’ampia zona attorno alla città nubi di sostante tossiche.
“La letteratura scientifica più seria attesta come l’inquinamento provocato dai combustibili fossili sia all’origine di gravi patologie umane – prosegue Malini – e il carbone sia responsabile delle più alte emissioni di sostanze patogene, addirittura devastanti per l’organismo degli individui più deboli: i bambini, le donne incinte, i malati, gli anziani. La riapertura della centrale a carbone di Genova Sampierdarena, anche se limitata nel tempo, porterà Genova in un’era di avvelenamento grave, lontanissima da quanto le Nazioni Unite, L’Unione europea e le organizzazioni per la difesa della salute dei cittadini chiedano ai governi. Senza tener conto che le micidiali esalazioni, così vicine al centro storico, causeranno danni irreparabili al patrimonio artistico, spesso delicatissimo, della città, ricoprendolo di acidi e di sostanze altanente corrosive”.
L’organizzazione umanitaria, che attualmente è impegnata in progetti per contrastare la disinformazione sul cambiamento climatico – in vista dalla prossima Cop 23, che si terrà a Bonn – sottolinea come l’inquinamento atmosferico e ambientale non riguardi solo le immediate vicinanze della fonte di veleni tossici, ma zone assai più ampie e come i contaminanti resistano nell’aria e al suolo per lunghissimi periodi.
“Dalla centrale a carbone di Sampierdarena – spiega ancora Malini – se questa operazione irresponsabile non sarà fermata dalla società civile, dall’Unione europea e dalla parte sana delle istituzioni, che ha ancora a cuore la salute della città e dei suoi abitanti, usciranno sostanze che causano danni incalcolabili all’organismo umano. Non è difficile immaginare cosa accadrà negli organismi dei bambini in fasce o ancora nel grembo materno. Ecco perché è importante che si formi un movimento di opinione e impegno nonviolento, che dica no ai terribili effetti sulla salute umana causati dalle sostanze emesse dalle centrali a carbone: metalli pesanti come arsenico e mercurio, polveri sottili e ultrasottili, anidride solforosa e biossido di azoto”.
“Per comprendere la gravità di quello che sta accadendo, si pensi che le centrali a carbone di ultima generazione – e quella di Sampierdarena non lo è – emettono una quantità di veleni 70 volte superiore (140 volte nel caso della pericolosa anidride solforosa) a quella delle centrali a gas, nonostante abbiano filtri antiparticolato, desolforatori e denitrificatori che riducono la concentrazione di veleni emanati nell’atmosfera. Ricordiamo che le polveri ultrasottili, da cui Genova e dintorni saranno invasi, sono in grado di superare la barriera dei bronchi e dei polmoni ed entrano nel sangue, portando tumori, leucemie e tante altre gravi patologie”.
“Abbandonate questo progetto, che nasce da obiettivi che sono lontanissimi dalla tutela della salute e del benessere dei cittadini genovesi e provocheranno – se realizzati nonostante la loro venefica pericolosità, in spregio a qualsiasi valore umanitario e civile – malattie gravi e letali, con incidenza ancora maggiore sui bambini e sugli individui più deboli”.
Ecco l’appello che EveryOne trasmette con la massima tempestività al Sindaco e al Vicesindaco di Genova, alle autorità comunali e regionali, al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ai membri del Governo e del Parlamento italiani, alle istituzioni dell’Unione europea, alle Nazioni Unite, ai media e a tutte le persone di buona volontà, che pongano la vita umana e il benessere della persona in una posizione di priorità.