Obama lascia la Casa Bianca con una popolarità altissima al 60%, Trump vi arriva venerdì con il più basso consenso popolare di qualunque altro presidente americano della storia moderna. In prima pagina il New York Times cita alcuni sondaggi che, visti i tempi, non sappiamo quanto possano essere attendibili. Per NBC e Wall Street Journal solo il 44% degli americani approva il modo con il quale Trump ha gestito questo periodo di transizione. Per Washington Post e Abc news, Cnn e ORC si scende al 40%. Guardando al passato Obama era al 68% e Bush al 57%. Il sentimento che serpeggia sui media americani, attaccati senza sosta dal nuovo presidente è la preoccupazione. Chi si aspettava che lo stile usato in campagna elettorale cambiasse e che Trump sfruttasse questi mesi per riunificare il paese dietro di lui, è rimasto deluso e l’ansia cresce mentre i toni non si abbassano.Ce n’è per tutti. Nel giro di pochi giorni Trump ha attaccato la Nato giudicandola obsoleta, ha definito l’Unione Europa uno strumento della Germania e ha previsto che altri stati se ne andranno seguendo l’esempio della Gran Bretagna. . Parole che non sono piaciute ai leaders europei. “ La migliore risposta è l’unità europea “ ha dichiarato il ministro degli esteri francese.
Ha criticato la cancelliera Merkel per la sua scelta di aprire le porte ai migranti, un errore molto catastrofico,ha detto; ha rifiutato di dire che si fida più della Merkel, stretta alleata degli Stati Uniti che di Putin. All’inizio del mio mandato saranno sullo stesso piano, ha risposto ad un giornalista della Bild. Ha definito Meryl Streep, che aveva osato criticarlo, un’attrice sopravvalutata; ha offeso il senatore John Lewis un’icona delle battaglie per i diritti dei neri che aveva marciato a Selma; ha litigato con un giornalista di CNN in polemica per un rapporto di intelligence in mano ai russi, diffuso dalla rete tv su presunte distrazioni sessuali, mai verificate, che il miliardario avrebbe avuto durante un suo soggiorno a Mosca. Sono proprio i giornalisti i continui bersagli dei sui attacchi su Twitter. Nelle ultime ore Trump se l’è presa con NBC colpevole di non raccontare senza pregiudizi i successi ottenuti con gli amministratori delegati di alcune aziende automobilistiche che hanno scelto per prudenza di non trasferire più i loro stabilimenti in Messico. Ma le sue esternazioni contro i media hanno colpito di volta in volta varie testate, dal liberal New York Times al più conservatore Washington Post sino agli attacchi personali contro i giornalisti come accaduto con la star della tv Megyn Kelly quando ancora era a Fox news.
Negli ultimi giorni si è diffusa la voce che sarebbe imminente uno sfratto per i giornalisti accreditati alla Casa Bianca, che da oltre 100 anni hanno uno spazio all’interno dell’edificio dove con facilità possono rimanere in stretto contatto con il portavoce del presidente e seguire gli eventi dell’amministrazione. La scusa ufficiale è che non c’è una stanza grande abbastanza per le nuove richieste di accredito. “L’attuale sala delle conferenze stampa è troppo piccola,stiamo cercando uno spazio più adeguato” i è giustificato Sean Spicer,ma il sospetto è che si voglia allontanare orecchie ed occhi ritenuti scomodi per il nuovo stile inaugurato da Trump.Sarebbe davvero una pessima notizia.