Per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato il Servizio dei gesuiti per i rifugiati in Italia dà voce alle storie dei giovani rifugiati
A cura di Centro Astalli
Venerdì 13 gennaio 2017, ore 15.30, presso la Chiesa del Gesù, a piazza del Gesù, Roma, padre Arturo Sosa, superiore generale della Compagnia di Gesù, incontrerà rifugiati, volontari e amici del Centro Astalli in un evento pubblico da titolo “Giovani rifugiati: speranza per un futuro di pace”.
Sarà l’occasione per il Centro Astalli, sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, di celebrare la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato promossa dalla Chiesa Cattolica (15 gennaio).
L’incontro introdotto dai saluti di padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, prevede un colloquio tra giovani rifugiati di diverse nazionalità arrivati in Italia minorenni solo o con le loro famiglie e il Padre Generale.
Giovani rifugiati di diverse nazionalità formuleranno un messaggio di pace nella loro lingua di origine. Sosa reciterà la preghiera per i rifugiati, scritta per questa occasione.
“In un momento in cui i rifugiati nel mondo aumentano e con loro cresce il numero dei bambini che sono costretti a mettersi in viaggio da soli o con i loro genitori, l’Europa risponde con paure e incertezze che mettono a repentaglio il futuro delle nostre democrazie oltre che le vite di migliaia di migranti. Mai come ora ci pare urgente ribadire le nostre priorità: la tutela dei più vulnerabili, la difesa della dignità umana in qualunque circostanza, il rispetto del diritto d’asilo e all’accoglienza. Ci pare significativo che in questa occasione a farlo con il Centro Astalli vi sia il Superiore Generale dei gesuiti padre Arturo Sosa, una presenza che testimonia l’attenzione della Compagnia sul tema delle migrazioni. I minori rifugiati sono una sfida che ci interpella, che ci sprona a trovare nuovi modelli di inclusione e integrazione. I giovani rifugiati, se accolti e protetti, possono rappresentare un’occasione per ripensare le nostre società stanche e sempre più ripiegate su se stesse”. Con queste parole Ripamonti commenta la visita di Sosa al Centro Astalli.