Una guida al giornalismo d’inchiesta (e ai giornalisti più coraggiosi)

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Come scrive il grande giornalista inglese David Randall, i mestieranti dell’informazione devono lavorare oggi in un ambiente molto più strutturato, rispetto al recente passato, che li lega agli uffici redazionali e li allontana dalla strada e dalla gente. Le suggestioni del giornalismo romantico, quelle legate al saper giocar a dadi con i propri interlocutori, alle avventure amorose, alle memorabili bevute, ai viaggi interminabili, si stanno sbiadendo; ciononostante, il fascino della professione rimane intatto come testimoniano le sempre più numerose flotte di aspiranti alle poltrone (sempre meno numerose) delle media company. Eppure il giornalismo ha ancora molto da raccontare e svelare, forse ancora più di ieri, a dispetto di coloro che lo considerano spacciato per gli effetti della rivoluzione digitale in atto.

Se agli albori del giornalismo le possibilità di comunicazione e trasmissione erano a dir poco precarie – dalla corrispondenza per lettera, si passa molto lentamente al telegrafo e poi alla conversazione telefonica – ma, in compenso, era più facile accedere ai fatti in “carne e ossa”, alle fonti di prim’ordine, agli interlocutori principali e le relazioni con le autorità forse erano più dirette e trasparenti, nell’epoca attuale potremmo affermare che la situazione si è ribaltata. La lotta con spin doctors, comunicatori e varie modalità di camuffamento e manipolazione delle realtà è più dura, ma gli strumenti di investigazione, grazie alle innovazioni tecnologiche connettive, sono infinitamente più potenti e raffinate (proprio in questi giorni si stanno tenendo in tutta Italia i corsi di “social media intelligence” dell’AGI). Nonostante si ritenga la professione in piena crisi, al giorno d’oggi c’è forse ancora più urgenza di un giornalismo di qualità e di approfondimento deciso a fronteggiare il bombardamento quotidiano di dati, news, punti di vista, commenti, interpretazioni, comunicati, semplificazioni, slogan, tabelle, faziosità, distorsioni e versioni edulcorate, per cercare e trovare quello che i potentati, troppo spesso con la complicità dei media convenzionali, offuscano.

Di seguito offriamo una panoramica di ciò che è ed è stato il miglior giornalismo di approfondimento (d’inchiesta, di guerra, investigativo e di controinformazione), ossia una serie di modelli a cui riferirsi per chi vuole esercitare questa professione con slancio idealistico e spirito di servizio. Ci sono modelli “in carne e ossa”, cioè reporter che hanno sacrificato la propria vita (e, in certi casi, l’hanno persa prematuramente) per la ricerca della verità, e i giornali (la maggior parte online) e gli editori italiani che sono abituati a trattare in maniera indipendente le principali criticità sociali, culturali, economiche, ambientali e storiche.

(alcuni de) I GIORNALISTI PIU’ CORAGGIOSI

William Howard Russell (Eire, 1820-1907)
È stato definito da David Randall “L’uomo che inventò le corrispondenze di guerra”.

George Seldes (USA, 1890-1995)
Il guastafeste del giornalismo, colui che “si divertì” a infastidire e sbugiardare qualsiasi tipo di potentato. Eppure riuscì a sopravvivere sino a 105 anni!

Ryszard Kapuściński (Bielorussia, 1932-2007)
Vagabondo della Storia che in trent’anni di carriera ha raccontato rivoluzioni, guerre e colpi di stato. Sempre a fianco degli ultimi.

Robert Fisk (Inghilterra, 1946)
Il più importante corrispondente dal Medio Oriente.

Carl Bernstein – Bob Woodward (USA, 1944; 1943)
Il duo giornalistico più famoso del mondo che investigò sul caso “Watergate”. Anche se, in verità, si trattò di un lavoro di squadra della redazione del Washington Post.

Veronica Guerin (Eire, 1959-1996)
Pagò con la vita la sua lotta – giornalistica – al narcotraffico irlandese. Tributo cinematografico (non proprio fortunato) alla sua storia.

 Anna Stepanovna Politkovskaja (Russia, 1958-2006)
Chi è il vero mandante dell’assassinio della grande giornalista russa, strenue difensora dei diritti della popolazione cecena e dura oppositrice del regime di Vladimir Putin?

Paul Steiger (USA, 1942)
Inventore e direttore di ProPublica, piattaforma indipendente per il finanziamento del giornalismo d’inchiesta, primo sito internet a vincere un premio Pulitzer.

Émile Édouard Charles Antoine Zola (Francia, 1840-1902)
Esalta il proprio talento anche come polemista scrivendo satire anti-imperiali.

Lincoln Steffens (USA, 1866-1936)
Uno dei massimi esponenti del cosiddetto “giornalismo muckraker”.

Ernie Pyle (USA, 1900-1945)
Uno dei più importanti corrispondente di guerra. Venne ucciso durante la battaglia di Okinawa.

Elizabeth Jane Cochran (Nellie Bly) (USA, 1864-1922)
Creatrice del genere di giornalismo “sotto copertura”; testimoniò, patendole in prima persona, le terribili condizioni cui erano costretti i pazienti dei manicomi americani.

John Pilger (Australia, 1939)
Ha ricevuto numerosi premi e dottorati per le sue battaglie per i diritti umani ed è stato nominato per ben due volte “Giornalista dell’Anno” in Inghilterra. E’ autore anche di importanti documentari.

Gary Webb (USA, 1955-2004)
Autore del celeberrimo “The Dark Alliance”, con cui ha denunciato il sistema americano e la CIA come produttori e distributori di droghe di massa, mirate al controllo della popolazione. La sua inchiesta, pubblicata sul “San José Mercury News”, si meritò il premio Pulitzer (e un ottimo tributo cinematografico di qualche anno fa). Il suo rimane un suicidio presunto.

Jean Léopold Dominique (Haiti, 1930-2000)
Raccontato nel bel documentario di Jonathan Demme “The Agronomist”, pagò con quattro proiettili al petto l’opposizione al regime del suo Paese basata sui primi programmi radiofonici in creolo, la lingua parlata dalla maggior parte della popolazione haitiana.

Ann Elizabeth Mary Leslie (Ann Leslie) (USA, 1941)
Come scrive David Randall, “in oltre quarant’anni, ha scritto da più di 70 paesi, e su una gamma di argomenti senza precedenti”.

Julian Paul Assange (Australia, 1971)
Inventore di WikiLeaks. Personaggio controverso, intrappolato in una controversa vicenda giudiziaria.

Anabel Hernández (Messico, 1971)
Ritenuta una delle migliori giornaliste investigative per le sue inchieste su narcotraffico e corruzione. Già inserita, da Reporter Senza Frontiere, nella lista dei “100 eroi del giornalismo”.

Ida Wells-Barnett (USA, 1862-1931)
Afro-americana, fu attiva nel contrastare il linciaggio della popolazione nera negli stati americani del Sud.

Marguerite Higgins (USA, 1920-1966)
La prima donna giornalista inviata di guerra.

Marie Catherine Colvin (USA, 1956-2012)
Reporter di guerra contemporanea, morta durante il bombardamento di Homs, in Siria.

Ida Minerva Tarbell (USA, 1857-1944)
Pioniera del giornalismo investigativo con l’inchiesta sulla Standard Oil dei Rockefeller.

Seymour Hersh (USA, 1937)
L’inchiesta che l’ha reso famoso è stata quella con cui svelò il Massacro di My Lai durante la guerra del Vietnam (1969).

Gloria Emerson (USA, 1929-2004)
Corrispondente di guerra divenuta un simbolo.

Adolfo Isuiza Urquia (Perù, ?-1992)
Torturato e ucciso per le sue inchieste sui trafficanti di droga.

Naomi Klein (Canada, 1970)
E “No Logo”, la sua bibbia “no global”.

Alfredo Corchado (Messico – USA)
Figlio di una terra in cui i potenti sono di rado messi sotto esame, non ha mai avuto paura di lavorare a inchieste su temi scottanti come la corruzione all’interno del governo, gli omicidi di donne a Ciudad Juàrez e gli spietati cartelli della droga.

Dmitrij Jur’evič Cholodov (Russia, 1967-1994)
Viene ucciso mentre indaga sulla corruzione degli alti gradi dell’esercito russo.

Marvel Jackson Cooke (USA, 1903-2000)
Giornalista, scrittrice e attivista dei diritti civili.

Richard Harding Davis (USA, 1864-1916)
Corrispondente di guerra, Harding Davis fu il primo giornalista degli Stati Uniti a coprire la guerra ispano-americana, la seconda guerra boera e la prima guerra mondiale.

Januarius Aloysius MacGahan (USA, 1844-1878)
Testimoniò le atrocità compiute dai turchi in Bulgaria.

Ben Bagdikian (USA, 1920-2016)
Uno dei maggiori critici del sistema delle comunicazioni di massa.

Floyd Gibbons (USA, 1887-1939)
Uno dei primi reporter radiofonici.

Isidor Feinstein Stone (USA, 1907-1989)
“Ogni governo è uno strumento che permette a pochi di controllare le azioni di molti… Le società umane dipendono, per le decisioni finali di guerra o di pace, da un gruppo di persone anziane che nessun direttore del personale con un po’ di sale in zucca, sotto il capitalismo come sotto il comunismo, accetterebbe di assumere.”

Henry Louis Mencken (USA, 1880-1956)
Noto soprattutto per la pungente satira della società puritana del suo Paese.

Wilfred Graham Burchett (Australia, 1911-1983)
Primo corrispondente a entrare in Hiroshima dopo lo scoppio della bomba atomica.

Ibrahim Lufty (Maldive)
Il “cyber dissidente” del regime dittatoriale delle isole Maldive.

Pedro Fernández (Repubblica Dominicana)
E le numerose inchieste sul narcotraffico della sua regione.

 

SEZIONE ITALIANA

Pier Paolo Pasolini (1922-1975)
Scrittore, regista, poeta e giornalista. Colui che, meglio di tutti, anticipò la dittatura (odierna) del sistema consumistico. Barbaramente ucciso, forse perché in procinto di rivelare verità scottanti.

Tiziano Terzani (1938-2004)
Non fu molto conosciuto in Italia durante la sua attività giornalistica, poiché la testata per la quale lavorava principalmente era il periodico tedesco “Der Spiegel”. Oggi è, comunque, considerato uno dei migliori reporter italiani del XX secolo.

Ilaria Alpi (1961-1994)
Il più importante premio italiano al giornalismo d’inchiesta è a lei intitolato.

Oriana Fallaci (1929-2006)
Indimenticabile reporter di guerra e scrittrice.

Giancarlo Siani (1959-1985)
Pagò con la vita, giovanissimo, i suoi articoli che denunciavano le attività criminose della camorra.

Fabrizio Gatti (1966)
Miglior giornalista italiano per il genere “inside story”.

Enzo Baldoni (1948-2004)
Reporter dalle zone “più calde” del pianeta, barbaramente ucciso e ingiustamente dimenticato anche nel nostro Paese.

Giuseppe (Pippo) Fava (1925-1984)
Oltre che giornalista e fondatore de “I Siciliani”, secondo giornale antimafia in Sicilia, fu scrittore, drammaturgo, saggista e sceneggiatore, ucciso da cosa nostra.

Milena Gabanelli (1954)
In rappresentanza di tutta la redazione di Report.

Tommaso Besozzi (1903-1964)
Nel 1950 diventa noto (ma oggi è stato completamente dimenticato) con un’inchiesta sulla vicenda dell’uccisione del bandito Giuliano dal titolo “Di sicuro c’è solo che è morto”, nella quale smentisce la versione ufficiale del fatto.

Walter Tobagi (1947-1980)
Paga con la vita le inchieste sul terrorismo brigatista.

Giuseppe (Joe) Marrazzo (1928-1985)
Le sue inchieste sulla camorra lo avevano esposto a varie minacce di morte.

Ettore Mo (1932)
Tra i più famosi corrispondenti di guerra, inviato speciale del Corriere della Sera.

Mauro De Mauro (1921-1970)
Rapito da cosa nostra e mai più ritrovato. Tra le varie ipotesi formulate sulle ragioni della sua sparizione figura anche quella relativa all’inchiesta sulla morte, secondo lui dovuta a omicidio e non a incidente, del presidente dell’Eni Enrico Mattei.

Lirio Abbate (1971)
Vive sotto scorta per essersi sempre occupato di mafia e ha subito diverse intimidazioni per aver scoperto e scritto su “L’Espresso”, prima degli inquirenti, delle infiltrazioni criminali nella capitale d’Italia.

Ruggero Zangrandi (1915-1970)
Raccontò le deviazioni dei nostri servizi segreti.

Corrado Incerti
Ha vissuto in prima linea le stagioni più tumultuose della storia internazionale e italiana.

Altri esempi importanti, dei giorni nostri, si possono recuperare dall’elenco dei “100 Eroi dell’Informazione” stilato da Reporter senza Frontiere.

LE TESTATE GIORNALISTICHE E I SITI WEB DI APPROFONDIMENTO IN ITALIA

INFORMAZIONE GENERALISTA
vice.com/it
espresso.repubblica.it
temi.repubblica.it/micromega-online
rainews24.it
reset.it
lavocedellevoci.it
ilfattoquotidiano.it
ilmanifesto.it
qcodemag.it
ilpost.it
pagina99.it
irpi.eu
slow-news.com
left.it
linkiesta.it
lettera43.it
intervistato.com
rinascita.net

ECONOMIA – CONSUMI
altreconomia.it
altroconsumo.it
lavoce.info
ilconsapevole.it
testmagazine.it
valori.it
sbilanciamoci.org
ilfattoalimentare.it
centro nuovo modello di sviluppo (cnms.it)
abitipuliti.org
recommon.org
banchearmate.it
decrescitafelice.it
slowfood.it

AMBIENTE
nuovaecologia.it
aamterranuova.it
megliopossibile.it
greenpeace.org
greenreport.it
bioecogeo.com
greenews.info
ilcambiamento.it
greenme.it
greenstyle.it
ecoblog.it
alternativasostenibile.it
.eco (educazionesostenibile.it)
ecodallecitta.it
rinnovabili.it
ambientequotidiano.it
nationalgeographic.it
geomondo.it
oasisweb.it
petrolio.blogosfere.it
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greencity.it
wisesociety.it

GEOPOLITICA – SUD DEL MONDO
internazionale.it
it.globalvoicesonline.org
asud.net
limesonline.com
affarinternazionali.it
voxeurop.eu/it
ispionline.it
thepostinternazionale.it
globalist.it
solidarietainternazionale.it
volontariperlosviluppo.it
rivistamissioniconsolata.it
mosaicodipace.it
latinoamerica (giannimina.it, gmeshop.it/categoria-prodotto/rivista-latinoamerica/)
nigrizia.it
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lookoutnews.it
popoli.info
unimondo.org
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amisnet.org
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ilcaffegeopolitico.org
infopal.it
africanews.it
geopolitica-online.com
geopolitica.info
notiziegeopolitiche.net

SOCIALE
redattoresociale.it
terrelibere.org
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CONTROINFORMAZIONE
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a rivista anarchica (arivista.org)
misteriditalia.com
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marx21.it
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CRIMINALITA’
narcomafie.it
liberainformazione.org
antimafiaduemila.com
pinomasciari.org

GIORNALISMO PARTECIPATIVO
agoravox.it
youreporter.it
fainotizia.it
glistatigenerali.com

ALTRO
il disinformatico (attivissimo.blogspot.com)
lsdi.it
articolo21.org
termometropolitico.it
butac.it

 

CASE EDITRICI ITALIANE SPECIALIZZATE IN INCHIESTE

Mimesis (www.mimesisedizioni.it) che si contraddistingue per la sterminata produzione filosofica e sociologica.

Chiarelettere (www.chiarelettere.it) seppur appartenente al gigante editoriale Mauri Spagnol, si può considerare la nuova regina delle inchieste giornalistiche. Le ultime hanno coraggiosamente riguardato intoccabili come ENI e Coop.

minimum fax (www.minimumfax.com) sempre più affermata, anche grazie alle sue bellissime copertine.

 Jaca Book (www.jacabook.it) con la nuova collana “I Precursori della Decrescita”.

Donzelli (www.donzelli.it), “occhi e mani di carta per vedere e toccare pezzi di mondo”. Piccolo gioiellino del nostro panorama editoriale per competenza, analisi critica e rigorosità.

DeriveApprodi (www.deriveapprodi.org) sempre attiva in termini di impegno civile e politico.

Kaos (www.kaosedizioni.com). E’ la casa editrice “alternativa per antonomasia”; i suoi libri non sono molto facili da reperire, quasi a confermare quanto le “verità” che ci raccontano siano troppo scottanti. E’ stata, già nell’epoca dell’assolutismo democristiano, una delle prime a tirar giù i veli della censura sulla  corruzione, il malaffare, la deriva criminale di rappresentanti istituzionali, potentati economici e altri grandi intoccabili come il Vaticano. Non si è mai fidata, a ragione, delle verità ufficiali imposteci da autorità  e  leader  istituzionali,  ufficiali,  politici  e  commissioni  parlamentari,  organi d’informazione, ecc.

Stampa Alternativa (www.stampalternativa.it). Un gruppo di persone che ha sempre osato e rischiato, senza scendere a patti con la censura, tanto da subire pesanti sentenze giudiziarie. Stampa Alternativa, infatti, nasce nell’ormai lontano 1970: ma il parto e i primi anni di vita saranno molto travagliati. Solo dopo sei anni, è costretta a chiudere per centinaia di denunce e le condanne definitive. Le attività riprenderanno nel 1979 con il coraggio e la vocazione antiautoritaria di sempre, per nulla intimidita dagli “avvertimenti giudiziari”. Tra mille difficoltà (soprattutto economiche), il buon Angelo Leone tiene duro, anche grazie al supporto di nuovi soci.

Eleuthera (www.eleuthera.it). Eleuthera significa, in greco, “libera” ed è già detto tutto. Libera dal 1986 di produrre oltre 200 titoli con l’obiettivo ultimo di criticare le forme di dominio all’interno della nostra società.

Altreconomia (www.altreconomia.it). Uno dei migliori laboratori giornalistici per la promozione dello sviluppo (o della decrescita) sostenibile. Come testimoniato dal mensile che porta lo stesso nome, dedicato ai modelli, alle pratiche, alle alternative sostenibili, e coraggioso accusatore di tutti quelli attori, processi, azioni e modelli che stanno soffocando il nostro pianeta: dalla passività/complicità  dei  grandi  organismi  internazionali all’egoismo  delle multinazionali economiche, incluse quelle italiane.

Terre di Mezzo (www.terre.it), quelli che organizzano la fiera del consumo critico “Fa La Cosa Giusta!”.

Rubbettino (www.rubbettinoeditore.it) con la sua vasta produzione accademica che si pone come alternativa all’intellighenzia di sinistra.

 EMI (www.emi.it), cioè quelli delle imperdibili guide al “Consumo Critico”.

Ponte alle Grazie (www.ponteallegrazie.it) ormai marchio di spicco dell’editoria italiana, entrato a far parte del gruppo Mauri Spagnol.

EGA (www.edizionigruppoabele.it), la casa editrice del Gruppo Abele fondato da Don Ciotti.

Editori Riuniti (www.editoririuniti.it), uno dei cataloghi più corposi, per una casa editrice nata nel 1953 dalla fusione di due case editrici vicine al Partito Comunista Italiano: le “Edizioni Rinascita” animate da Valentino Gerratana e le “Edizioni di Cultura Sociale” dirette da Roberto Bonchio (1923-2010), all’epoca funzionario del PCI di via delle Botteghe Oscure, che resterà alla guida della nuova formazione editoriale fino al 1995.

LIT (www.gruppolit.com) che ingloba, fra gli altri, gli storici marchi “Castelvecchi” ed “Arcana” (forse la migliore casa editrice nel campo delle biografie musicali). Non si possono però tacere le pesanti accuse di sfruttamento lavorativo che le sono state rivolte negli ultimi anni.

Compagnia Editoriale Aliberti (www.aliberticompagniaeditoriale.it), ex “Aliberti”, oggi con veste e catalogo fortemente rinnovati.

Edizioni Ambiente (www.edizioniambiente.it) sempre in prima linea per la salvaguardia ambientale e la promozione dello sviluppo sostenibile.

Macro Edizioni (www.gruppomacro.com) con il marchio “Arianna” combatte le ineguaglianze e le ingiustizie di matrice neoliberista.

Bollati Boringhieri (www.bollatiboringhieri.it). Storica casa editrice di taglio accademico entrata a far parte, anch’essa, del gruppo GeMS.

Intra Moenia (www.intramoenia.it) casa editrice e caffè letterario a Napoli.

Asterios (www.asterios.it) e “il difficile compito indagare quali siano le nuove forme di pensiero che in modo originale e desueto osano un differente tentativo di interpretare il mondo”.

Zambon (zambon-verlag.de) è una casa editrice italo-tedesca ampiamente criticabile per la visione politica che la caratterizza, ma estremamente utile per approfondire gli spunti di riflessione sulle iniquità del sistema neoliberista e dell’ordine geopolitico cui mira il pacchetto di Paesi della NATO.

Massari (www.massarieditore.it) conosciuta anche come “Erre Emme” propone  una  quantità  limitata  di  libri,  più  simili  a  dei  tascabili, piccoli di dimensione, ma dirompenti nei contenuti. Si distingue per una scelta e selezione di opere che analizzano “la storia del pensiero rivoluzionario ed anarchico, dei movimenti di liberazione e autodeterminazione, delle lotte contro l’oppressione e per il riconoscimento di diritti civili, della ribellione all’imperialismo di un tempo e a quello di oggi chiamato globalizzazione, delle utopie del passato e di quelle che resistono ancora al presente, della controcultura dal ’68 ai movimenti antagonisti del terzo millennio”.

Edizioni Dell’Asino (www.asinoedizioni.it) organizzatrice del “Salone dell’Editoria Sociale”.

Melampo (www.melampoeditore.com) con i suoi numerosi titoli di attualità politica e sociale.

Dedalo (www.edizionidedalo.it) con più di 40 anni di storia.

Ombre Corte (www.ombrecorte.it). Una delle case editrici più coraggiose nel  cercare di spiegare,  con  onestà e sensibilità, i nuovi fenomeni migratori e nel prendere le difese dei più deboli.

Sonda (www.sonda.it) condizionata dall’orientamento antispecista e animalista.

Sensibili alle Foglie (www.sensibiliallefoglie.it) fondata in carcere dagli ex-brigatisti Renato Curcio, Nicola Valentino e Stefano Petrelli.

Alegre (www.edizionialegre.it) che propone saggi su eventi, personaggi e tendenze della società attuale, con un orientamento contrario alla globalizzazione liberista e attento alle attività dei movimenti civili.

Odoya (www.odoya.it) e la sua instancabile produzione monografica che s’incarica di sviscerare, sin dalle origini ed in ogni articolazione, qualsiasi tipo di argomento e materia: dalla storia di un popolo o di un’area geografica, alla storia ed evoluzione dei costumi sessuali e delle grandi corporazioni economiche.

Infinito (www.infinitoedizioni.it) e i terzi (o quarti) mondi raccontati così sapientemente.

Lotta Comunista (www.edizionilottacomunista.it). Ci appariranno fastidiosi perchè tentano continuamente di rifilarci il loro giornale all’università, nelle strade del centro o dietro la porta di casa. O patetici perchè aspettano ancora la vera rivoluzione comunista. Eppure il loro approccio critico alla realtà e alle “verità consolidate” ci ha regalato delle monografie così cariche di sapere e di intelligenza argomentativa impossibili da ignorare.

Zero in Condotta (www.seroincondotta.org) interessata a costruire e promuovere percorsi letterari che attraversino la memoria storica del  movimento  anarchico  e  libertario  impegnato  nelle  lotte  sociali  per  la  liberazione dell’umanità da qualsiasi schiavitù economica e politica.

BeccoGiallo (www.beccogiallo.it). Interessante esperimento editoriale – acquisito da Fandango – che si serve della tecnica fumettistica a fini conoscitivi-didattici.  Questo  nuovo  e  giovane  gruppo  propone, infatti, la rivisitazione fumettistica di alcuni avvenimenti centrali (anche di cronaca nera) della nostra storia e di quella internazionale.

Koinè (www.edizionikoine.it) e la sua alternativa alla cultura sinistroide.

Imprimatur (www.imprimatureditore.it), di recente nascita.

Contrasto (www.contrastobooks.com). Agenzia fotogiornalistica che produce dossier fotografici sugli eventi più drammatici della contemporaneità, spesso riguardanti le aree, le persone, i popoli più deboli del pianeta.

Il Punto d’Incontro (www.edizionilpuntodincontro.com) apparentata al Gruppo Macro per le scelte tematiche. I propri book, infatti,  oltre che a dedicarsi a fatti e cronache di stretta attualità, esplorano campi come l’astrologia, la cartomanzia, la lettura dei sogni, la floriterapia, lo sciamanismo, lo yoga, la magia, l’ufologia, l’esoterismo, la saggezza pellerossa, la simbologia, ecc. Ammirevole, in particolare, la produzione relativa alla dietistica orientata alla lotta allo zucchero, considerato un vero e proprio veleno che, oltre all’ingrassamento, sarebbe responsabile di numerosi danni alla nostra salute.

Agenzia X e i suoi “X Book” (www.agenziax.it); così antagonista da poterla accusare di “incoerenza ideologica” per le presenze alle fiere dell’editoria.

Fandango (www.fandango.it). Fra produzione cinematografica e tanta narrativa, anche pregevoli saggi di approfondimento.

Diabasis (www.diabasis.it) “culturalmente indisciplinata”.

Bruno Mondadori (www.pearson.it). Purtroppo, sempre meno attiva.

Bepress (www.bepress.it) si occupa di controculture e cultura libertaria.

Altravista (www.edizionialtravista.com), dal 2007 pubblica libri di saggistica divulgativa, scientifica e universitaria.

Lantana (www.lantanaeditore.com) che deve il suo nome al film omonimo (regia Ray Lawrence, Australia 2001), un thriller inusuale che invita a riflettere su questo semplice concetto: comprendere è più utile e costruttivo che giudicare.

L’Altrapagina (www.altrapagina.it), dall’omonima rivista.


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