Da più di cinque anni la Siria è intrappolata nella morsa di un terribile conflitto che non risparmia nessuno. L’escalation di violenza ad Aleppo est, che da mesi vive sotto un drammatico assedio e bombardamenti quotidiani, ha portato a uno spaventoso aumento di morti e di feriti. Lo stesso avviene nelle aree assediate intorno a Damasco e Homs. Vengono colpite scuole e aree residenziali. Popolazioni civili e ospedali vengono bombardati. Ad Aleppo, il sistema sanitario è devastato e non sappiamo quanto ancora potrà funzionare. La popolazione non ha quasi più accesso alle cure di base e muore per malattie o ferite facilmente curabili.
Il 6 dicembre, alle 18.30, Medici Senza Frontiere (MSF) scende in Piazza Montecitorio per dimostrare la propria solidarietà nei confronti della popolazione siriana, di tutte le vittime di questa brutale guerra, delle centinaia di migliaia di persone intrappolate nelle zone assediate, dei milioni di persone sfollate a causa del conflitto. Ma non vogliamo farlo da soli:invitiamo medici, personale sanitario, organizzazioni umanitarie e tutti i cittadini a unirsi a noi.
“Aleppo est è ormai una trappola mortale. Nonostante le nostre ripetute denunce e richieste, il diritto internazionale umanitario continua a essere violato su base quotidiana. Lo stesso accade in molte altre zone della Siria. È una realtà inaccettabile e insostenibile. Per questo abbiamo deciso di scendere in piazza. Alcuni di noi indosseranno camici bianchi, per manifestare la nostra vicinanza alla popolazione siriana e ai medici e operatori sanitari, che lottano ogni giorno per sopravvivere e fornire assistenza medica salvavita alle persone, preservando l’ultimo filo di umanità in questa guerra terribile” dichiara Loris De Filippi, presidente di MSF, che sarà in piazza per lanciare l’appello.
MSF chiede che tutte le parti in conflitto garantiscano subito:
– La fine dei bombardamenti indiscriminati sulla popolazione civile
– Il rispetto delle strutture mediche e del personale sanitario
– Il diritto alla fuga dei civili intrappolati nel conflitto per cercare sicurezza e protezione
– La possibilità di fornire assistenza umanitaria
– Il passaggio libero e sicuro del personale medico e umanitario e la tempestiva evacuazione di malati e feriti gravi verso zone dove possano accedere a trattamenti medici specializzati
Tutti noi abbiamo il dovere di urlare il nostro sdegno verso questa situazione insostenibile.
Basta bombe su civili e ospedali. Solidarietà alla popolazione siriana.