Sì al Mattarelum, no ai voucher.
Cioè: bene ritornare a valorizzare la rappresentanza nella votazione, ma non dimentichiamo i programmi per le alleanze.
L’impegno per la riflessione che si sta aprendo per superare l’abominevole Italicum, deve andare insieme alla condivisione delle emergenze da risolvere: prima di tutto quella del lavoro. L’impennata dei voucher è l’epilogo del lavoro a tutele decrescenti; l’inaccettabile cartolarizzazione di un diritto centrale nella Costituzione. Occorre ripartire da questo tema, se vogliamo superare la bolla del renzismo confindustriale.
Metodo e merito, insomma, devono essere legati come ossigeno e idrogeno nell’acqua. Solo così si mobilita la diaspora della Sinistra.
Senza la centralità dell’occupazione e delle altre emergenze sociali c’è solo riposizionamento di leader.
Una provocazione per chi aspetta con angoscia risposte ai propri bisogni.
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