Ha ragione Francesco Cancellato giornalista de www.linkiesta.it : i media occupandosi del caso delle morti sospette all’ospedale di Saronno, hanno violato ripetutamente “La carta di Treviso”. Il protocollo deontologico a tutela dei minori recita chiaramente: “il rispetto per la persona del minore, sia come soggetto agente, sia come vittima di un reato, richiede il mantenimento dell’anonimato nei suoi confronti, il che implica la rinuncia a pubblicare elementi che anche indirettamente possano comunque portare alla sua identificazione”. Quasi tutti i media invece, hanno riportato le intercettazioni fra la madre, indagata per omicidio, e il figlio di 11 anni, rendendo così riconoscibile il minore già al centro di una vicenda che ne segnerà per sempre l’esistenza.
La velocità a cui viaggiano le notizie, la concorrenza sempre più serrata fra media, la necessità di attirare l’attenzione del consumatore a tutti i costi, lo svuotamento delle redazioni e il calo della competenza complessiva dei giornalisti stanno facendo implodere il mondo dell’informazione professionale. Ne pagano le spese i cittadini più indifesi a cui sempre più spesso si negano diritti elementari come quello alla privacy o alla replica.
Ordine Nazionale dei Giornalisti e Federazione Nazionale della Stampa, firmatarie della “Carta di Treviso” con Telefono Azzurro devono intervenire immediatamente, così come l’Ordine Regionale del Piemonte. La crisi dell’editoria e dell’informazione si batte soprattutto riacquistando credibilità verso i soli editori di riferimento che i giornalisti devono riconoscere: i cittadini.