L’idea è perfino banale, nella sua semplicità: intitolare a Beppe Viola la sua stanza di lavoro, alla Rai di Milano. Un omaggio doveroso, trentacinque anni dopo la scomparsa, alla memoria di quell’intellettuale a tutto tondo -la definizione è di Umberto Eco- che ha saputo rivoluzionare, anche dagli studi di Corso Sempione, un pezzo del linguaggio culturale del dopoguerra. Non scontata è stata invece la prima risposta al nostro appello, diffuso tra i lavoratori del Centro di Produzione di Milano. Oltre cento adesioni in una settimana. Giornalisti e tecnici, montatori e autori, conduttori televisivi e radiofonici, registi e specializzati di ripresa, colleghe e colleghi di tutte le età e delle più diverse esperienze professionali e umane. Tutti uniti da un sorriso e da un’adesione -oserei dire naturale- per quello che, in Corso Sempione e non solo, è rimasto un gigante. Di umanità, talento e stile. La raccolta di firme proseguirà subito dopo le festività. L’appello sarà consegnato alla Presidenza della Rai nei prossimi mesi, in tempo per valutare la nostra proposta. A Gennaio produrremo un documento per sollecitare il Comune di Milano all’intitolazione -già deliberata un anno fa- di un giardino pubblico alla memoria di Viola. L’ingresso è in Via Sismondi, angolo Piazza Adigrat, la Via dove Viola ha sempre vissuto.
Raccolta firme per intitolazione stanza a Beppe Viola
Il 17 Ottobre del 1982 moriva Beppe Viola, una delle voci più originali del panorama culturale italiano del dopoguerra.
Giornalista alla Rai, paroliere, sceneggiatore, battutista, autore di rubriche, libri, testi per il cabaret, Viola è stato un profondo innovatore del linguaggio. Secondo la definizione di Umberto Eco: “unintellettuale a tutto tondo”, che ha saputo unire ad una sensibilità raffinatissima una profonda ironia. Trentacinque anni dopo la scomparsa, Beppe Viola è rimasto nel cuore e nell’immaginario di molti italiani: la sua attività poliedrica ha spaziato dal racconto sportivo al cinema, dalla canzone alteatro con una attenzione costante verso gli ultimi, e verso chi non ha mai avuto voce. Una sensibilità di nobile e sincero servizio pubblico da valorizzare e non dimenticare.
L’Associazione Articolo21 propone alla Presidenza della RAI, l’azienda in cui Beppe Viola ha svolto gran parte della sua attività professionale, l’intitolazione della stanza che è stata il centro della sua produzione giornalistica. Stanza che Viola descrisse con sagace ironia in un formidabile racconto pubblicato da Linus: “L’Ufficio 341 (terzo piano, sezione giornalismo) è certamente tra i più disastrosi del Palazzo Rai, sia come presenze fisiche, sia per la scarsità dei mezzi audiovisivi che vi contiene. La disponibilità del suddetto ufficio è assoluta. Capita infatti di incontrare nella stanza vecchi amici, ex collaboratori Rai, compagni di scuola, pittori illustri, aspiranti giornalisti, comparse della Tv, uscieri, reduci del ’15-’18, spogliarelliste e via dicendo. La domenica è il giorno di punta, proprio come accade negli ospedali per le visite ai malati”.
L’intitolazione della stanza che fu occupata da Beppe Viola nel Centro di Produzione Rai di Corso Sempione legherebbe indissolubilmente la sua figura alla Rai.
In calce le prime firme raccolte tra le lavoratrici e i lavoratori del Centro di Produzione RAI di Milano
- Paolo Maggioni
- Andrea Riscassi
- Stefania Battistini
- Umberto Martini
- Paolo Pardini
- Agostino Zappia
- Massimo Donelli
- Renato Andreolassi
- Donatella Negri
- Eleonora Di Lauro
- Silvia Zerilli
- Elisabetta Santon
- Alberto Mentasti
- Maxia Zandonai
- Pasqualina Paduano
- Daniela Cuzzolin Oberosler
- Riccardo Venchiarutti
- Claudia Mondelli
- Cristina Sanna Passino
- Francesco Bellofiore
- Riccardo Bordogna
- Norberto Negri
- Francesco Guastaferro
- Giovanni Anelli
- Luigi Carbone
- Maria Teresa Palamà
- Gianfranca Barone
- Lucia Paiardi
- Cesare Cantù
- Giancarlo Zanella
- Laura Longo
- Paola Annichiarico
- Alan Gard
- Maria Giovanna Lorena
- Veronica Ranciulli
- Elena Golino
- Stefano Pedaci
- Gian Paolo Boselli
- Sara Ronchi
- Antonella Marzocca
- Manuela Fasoli
- Andrea Frisoni
- Ines Maggiolini
- Enrico Rotondi
- Marzio Quaglino
- Maria Rosa Monaco
- Vladimiro Zanotti
- Tatiana Ferramosca
- Alberto Barbagallo
- Andrea Silla
- Valentina David
- Pomponio Olivero
- Fabio Ballini
- Antonietta Roberto
- Alfredo D’Amato
- Ubaldo Bonotti
- Paolo Pasi
- Giuditta Castellanza
- Maria Claudia Troto
- Alessandro Costa
- Emilio Cabassi
- Marco Galli
- Marzio Antonello
- Marzia Robba
- Michela Coricelli
- Vera Paggi
- Michele Dalai
- Danilo Di Termini
- Guido Bortolotti
- Renzo Ceresa
- Massimo Cirri
- Sabina Cortese
- Luca Serà Micheli
- Marco Mirabile
- Sara Zambotti
- Valeria Panfili
- Laura Maria Chiara Bolio
- Matteo Caccia
- Francesco Stringhetti
- Annalisa Guglielmi
- Raquel Rivas
- Sergio Carrara
- Tanino Musso
- Caterina Proietti
- Fabrizia Brunati
- Luca Camisasca
- Cinzia Poli
- Filippo Solibello
- Claudia “Elasti” de Lillo
- Marco Ardemagni
- Tiziano Bonini
- Guido Penzo
- Francesco Totaro
- Paola Erba
- Lisa Tropea
- Carlo Pastore
- Antonino Faranda
- Marco Costero
- Pier Giorgio Severini
- Ettore GIovannelli
- Roberto Pacchetti
- Edi Dembinsky
- Paola Arcaro
- Alessandro Antinelli
- Federico Calcagno
- Sabina Gandolfi
- Angelo Oliveto
- Giulia Cecilia Sodi
- Roberto Troian
- Silvano Palombella