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Il Giornale Radio Sociale compie cinque anni

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E così il Giornale Radio Sociale spegne cinque candeline, abbiamo iniziato di questi tempi nel 2011, con qualche idea di comunicazione sociale da sperimentare e mettere in pratica. Con la voglia di non perdere di vista il fatto di navigare nel mondo dell’editoria e dell’informazione. Tradotto: dalla teoria alla pratica ci si può rompere l’osso del collo. Volontariato non significa improvvisazione, passione non significa dilettantismo: per chi fa informazione e ci mette la faccia e la firma (e la voce, nel nostro caso) è importante mantenere le promesse. Il risultato è là, sotto gli occhi di tutti, giorno per giorno.

Che cos’è informazione e comunicazione sociale? Ce lo chiediamo ogni giorno e in questi cinque anni abbiamo provato a sperimentare nuove strade. Da  mettere in pratica insieme ad un baricentro chiaro: libertà e pluralismo di espressione. Con la voglia di “farci media”, dare voce al sociale e al terzo settore, provando anche a far esprimere un punto di vista sull’attualità a questo universo mondo. La radio è come l’acqua, arriva dappertutto. La rete è naturale e le redazioni sono in strada. Il linguaggio è in continua evoluzione, con l’attenzione riservata ad una componente importante del giornalismo e del sociale. Dignità e rispetto per le persone delle quali si parla e per i fatti.

Diritti, società, economia, internazionale, cultura e sport: sei redazioni in una, conserviamo l’impaginazione alla quale siamo abituati. Dov’è la novità, allora? Nei dettagli altrove trascurati, nelle parole usate, nei toni, nell’antiretorica del fare tanto e bene, nell’inversione dei criteri di notiziabilità. Come? Non correndo dietro alle frasi a sensazione ad esempio, e neppure alla notorietà di personaggi inflazionati. La redazione è composta da giornalisti e collaboratori che lavorano in vari ambiti del terzo settore e dedicano un pó del loro tempo al Giornale Radio Sociale, al sito internet (che nel frattempo è diventato testata), ai social, alle dirette, ai progetti speciali come “Che lingua scrivi” con l’Ordine dei giornalisti o quelli come la comunicazione di Fqts, formazione quadri del terzo settore al sud.

Grazie al Forum terzo settore che ha creduto nel progetto editoriale e lo sostiene insieme a Fondazione con il sud. Grazie alle organizzazioni sociali e alle reti del terzo settore che hanno imparato a conoscerci e ad inviarci fonti e notizie, oltre ad ospitare il banner per ascoltarci. Grazie a RadioArticolo1 che collabora alla realizzazione e alla messa in onda del notiziario. Grazie al centinaio di radio in Fm in tutta Italia che trasmettono quotidianamente l’edizione delle 12 del Grs, grazie alla miriade di radio web che rilanciano il Grs, grazie al circuito radiofonico Area. Grazie alla #Fnsi, alla rete #NOBavaglio e all’associazione #Articolo21 che ci ricordano sempre l’importanza dell’autonomia, della libertà di stampa, del pluralismo. Grazie ai tanti che collaborano volontariamente e sostengono il lavoro redazionale in mille modi. Grazie alla redazione, ad ogni singolo componente, a coloro che si sono avvicendati in questi anni. La capacità di unire competenze professionali e importanza delle relazioni personali è il valore aggiunto di questi cinque anni di lavoro insieme. Cinque anni di lavoro alle spalle sono importanti ma il tempo che abbiamo di fronte ci dirà se la sfida è davvero vinta e il risultato consolidato.

Ivano Maiorella, direttore Giornale Radio Sociale – www.giornaleradiosociale.it


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