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Circolo della Stampa di Milano verso lo sfratto

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Con uno sfratto esecutivo, il Circolo della Stampa di Milano abbandonerà il prossimo 14 dicembre la sua sede in Corso Venezia 48: il contenzioso apertosi con la Fondazione Bocconi, creditrice per oltre 1 milione di euro sui canoni d’affitto, si conclude così nel peggiore dei modi. Già a luglio, d’altra parte, la possibilità di una trattativa era definitivamente sfumata con il rifiuto della Fondazione di accettare la soluzione bonaria che prevedeva il pagamento di 200mila euro in contanti, garantiti da Alberto Arrigoni, ex presidente e liquidatore del Centro di Servizi Congressuali srl. Il contenzioso legale si è anzi inasprito con il pignoramento di un conto corrente della Centro Servizi e, il 15 novembre, la lettera di cessazione dell’attività notificata al presidente del Circolo di Milano Paolo Perucchini.

E così, dopo l’ultima cena sociale tenutasi nelle sale di corso Venezia il 29 novembre, il Circolo della Stampa si trova nella condizione di dover fronteggiare due distinti problemi: da una parte quello relativo al pagamento del debito e, dall’altra, quello riguardante la ricerca di una nuova sede. Chi pagherà? Tra fisco, banche e Fondazione Bocconi si sfiorano i due milioni e a rischio è la stessa sopravvivenza del centro culturale milanese, nato sotto la presidenza di Renato Simoni nel 1951. Il futuro è incerto e il presidente Perucchini sta lavorando per trovare una sede adatta al Circolo. Un appoggio, per il momento, potrebbe arrivare proprio dall’Associazione Lombarda dei Giornalisti con gli spazi di Viale Monsanto 7.


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