WASHINGTON – Due alti funzionari dell’intelligence americana ritengono che il presidente russo Vladimir Putin sia personalmente coinvolto negli attacchi informatici avvenuti durante la campagna elettorale per le presidenziali statunitensi.
Secondo quanto riferito alla Nbc dalle fonti, sarebbe stato Putin a dare istruzioni su come ottenere e poi utilizzare il materiale hackerato ai democratici. I due alti funzionari hanno sostenuto di poter puntare il dito contro Putin “con un alto livello di fiducia”, precisando di aver ottenuto tali informazioni da fonti diplomatiche e spie che lavorano per alleati americani. Gli obiettivi di Putin sarebbero stati diversi, ha detto una fonte, precisando che quello che è iniziato come “una vendetta” contro Hillary Clinton si è poi trasformato nel tentativo di mostrare la corruzione della politica americana e di “dividere i principali alleati degli Stati Uniti, facendo credere loro di non poter più contare sugli Stati Uniti come leader mondiale credibile”. Secondo la Nbc, Putin non avrebbe mai perdonato a Clinton di aver messo in dubbio i risultati delle legislative russe del 2011, quando ricopriva la carica di segretario di Stato, incoraggiando manifestazioni di piazza. La settimana scorsa il Washington Post ha pubblicato le conclusioni di un rapporto della Cia, secondo cui la Russia sarebbe intervenuta con attacchi hacker nella campagna elettorale americana con il preciso intento di favorire l’elezione di Donald Trump.