Mi auguro che almeno il 22 dicembre allo snervante dibattito su elezioni e voto in Italia, la classe politica sostituisca una piena e consapevole adesione all’#AleppoDay un giorno dedicato a informare, raccontare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione dei bambini di Aleppo e siriani colpiti dalla guerra. Sui bambini non ci sono schieramenti nè con i ribelli nè con Assad bisogna stare dalla parte dei piccoli innocenti che patiscono l’inferno e basta. Bisogna rompere il muro dell’indifferenza che copre questa guerra infame da quasi sei anni. Sarà una giornata dove come UNICEF cercheremo di sensibilizzare i cittadini su quanto accade in Siria e ad Aleppo in particolare dove raccoglieremo fondi per inviare coperte e beni di prima necessità. Stanno arrivando inaspettatamente tante adesioni da molti settori della società civile.
Mi auguro che anche la stampa faccia la sua parte, come già sta accadendo in queste giorni, dedicando servizi e approfondimenti no stop a questa emergenza” prosegue “Aleppo sta vivendo momenti bui. I nostri operator, sul campo, 200 circa in tutto il paese, raccontano di bambini traumatizzati da ciò che stanno vivendo, testimoni di esecuzioni, violenze, incendi ovunque. Molti di loro hanno urgente bisogno di assistenza psicologica specializzata, perchè hanno subito traumi violenti, conoscono solo la guerra. Specie per i più piccoli è divenuto normale essere bombardati, dover fuggire, come se per loro i raid non sono un pericolo ma qualcosa che fa parte della vita di tutti i giorni. E’ orribile e inaccettabile. Come UNICEF stiamo facendo il possibile. Il 22 dicembre mi auguro sia il giorno del ritorno dell’umanità per chiedere pace e porre fine a questa guerra ingiusta che ha ucciso forse oltre 50 mila bambini ”
*Portavoce Unicef