“L’appello lanciato il 2 settembre con Unicef, Federazione nazionale della stampa e tante altre organizzazioni scese in piazza per chiedere lo stop ai bombardamenti su Aleppo, la creazione di corridoi umanitari e un’attenzione costante dei media sul conflitto siriano aveva animato un movimento che oggi, accanto a Unicef, si è nuovamente mobilitato per lanciare un AleppoDay che, come chiesto da Andrea Iacomini, portavoce di Unicef, spostasse il dibattito mediatico su governo e legge elettorale sulla Siria e sull’assedio della seconda città del Paese che conta decine di migliaia di vittime e altrettanti civili ancor lì bloccati senza protezione. Alla piena e consapevole adesione all’#AleppoDay, un giorno dedicato a informare, raccontare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione dei bambini di Aleppo e di tutti i siriani colpiti dalla guerra, metà della popolazione della Siria non ha più una casa e in 470mila hanno perso la vita, si affianca la nostra ferma volontà affinché si illumini il confillo oggi, domani, sempre. Abbiamo tentato di arginare l’indifferenza dei media mainstream, che hanno ridotto l’attenzione mediatica sulla tragedia siriana ogni giorno di più, denunciando che non bastava indignarsi per la foto dell’ultimo bimbo vittima della guerra, che fosse morto su una spiaggia turca o salvo e inconsapevole sul seggiolino di un’ambulanza in Siria. Ogni giorno dovrebbe esserci spazio per l’informazione su quanto avviene in queste realtà troppo spesso ignorate. L’impegno per Articolo 21 e FNSI a illuminare le periferie come Aleppo e tante altre crisi dimenticate è e resta una priorità”
- #Aleppoday. Per dire basta alle sofferenze di Andrea Iacomini