“Il terremoto? Una punizione divina per colpire l’Italia che ha voluto una legge sulle Unioni civili”. Pensieri incivili di un conduttore di Radio Maria, potentissima emittente della parte più integralista del mondo cattolico. La Chiesa di Bergoglio ha subito preso le distanze da queste parole che odorano di bestemmia e che distano milioni di anni luce dalla pastorale di Francesco fondata sulla misericordia e sulla solidarietà. Parole simili erano state usate anche da quel ministro israeliano che aveva lodato la “punizione divina” contro l’Italia che si era astenuta sul documento dell’Unesco relativo alla tutela dei luoghi sacri di Gerusalemme. Il conduttore di Radio Maria, cattolico integralista, e il politico israeliano, ebreo ultraortodosso, se e quando dovessero incontrarsi, invocherebbero l’un contro l’altro la “punizione divina”.
Il primo accuserebbe il secondo di essere erede e dunque complice di chi volle la crocifissione di Gesú. Il secondo ricorderebbe al primo i roghi accesi dalla poco santa inquisizione. Il conduttore e il politico ancora non lo sanno, ma il loro castigo potrebbe persino essere deciso da un Dio a loro ignoto.
Se fossimo in loro cominceremmo a sperare nell’assenza di Dio, perché, in caso contrario, sarebbero destinati a subire davvero la “punizione divina” che, a differenza di quella terrena, non prevede la prescrizione.