contro la riforma della Giannini e per il No nel referendum
Da Torino a Bari gli studenti sono scesi in piazza in tante città italiane in occasione della Giornata internazionale degli studenti che si celebra ogni anno il 17 novembre, per rivendicare il diritto allo studio ma anche a sostegno del “No” nel referendum costituzionale. “Se da un lato la legge di bilancio contiene aspetti positivi, come l’incremento delle risorse nel fondo statale per le borse di studio, dall’altro – spiega Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari – alcuni interventi sono fortemente migliorabili, come la no tax area, e altri da bocciare, come le Superborse e il finanziamento per i dipartimenti di eccellenza. Oggi siamo scesi nelle piazze e negli atenei italiani per ribadire con forza che a questo paese non serve finanziare l’eccellenza, basata per altro su dei criteri alquanto discutibili, ma e’ necessario rifinanziare l’intero sistema”.
A Roma gli studenti, 3000 secondo gli organizzatori, hanno sfilato dalla Piramide al ministero dell’Istruzione anche per protestare contro la gestione dei progetti di alternanza scuola-lavoro. “Siamo contrari all’alternanza scuola-lavoro nelle multinazionali come Mc Donald’s e Zara perché i ragazzi rischiano di essere sfruttati” afferma Francesca Picci dell’Unione degli studenti. A Torino “Non saremo schiavi” è stato il leit motiv della manifestazione che si è snodata per le vie del centro; alcuni manifestanti hanno scaricato sacchi di letame in piazza Castello, davanti al McDonald’s. In Puglia più di 15mila studenti hanno manifestato. A Bari – è il resoconto di Rete della Conoscenza e Uds Puglia – è stata occupata simbolicamente la sede del Consiglio Regionale dove uno studente si è introdotto e dal balcone del primo piano ha srotolato uno striscione con la scritta ‘Basta promesse, diritto allo studio subito!”.
Gli studenti dell’Istituto nautico Gioeni Trabia, a Palermo, hanno occupato i locali dell’istituto. “Oggi noi studenti del nautico – dice Filippo di Filippo, studente – dopo aver partecipato in massa alla grande giornata di mobilitazione lanciata dal coordinamento studenti medi Palermo, abbiamo deciso di proseguire la lotta e incentivarla occupando la nostra scuola e invitando tutte le altre scuole a seguire la nostra linea. E’ solo la lotta vera quella che ci può portare a far cadere il governo Renzi. Promettiamo, comunque, di mantenere il nostro stato di occupazione fino a quando non cadrà il governo Renzi”.
I temi classici della protesta quest’anno, vista la vicinanza dell’appuntamento con le urne, si sono intrecciati con ragioni decisamente politiche. Alcuni sindacati studenteschi, infatti, hanno preso posizione per il “No” al referendum costituzionale con espliciti slogan come “ChangeisNOw” scelto dall’Uds. La protesta è rimbalzata anche sui Social network con gli hastag #17now #DecidiamoNOi #iovotoNO. Paralleli alle mobilitazioni in tutta Italia, da Milano a Roma fino a Napoli, centinaia sono stati i tweet e i post sui principali social: Instagram, Twitter, Facebook.