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Il richiamo dell’Agcom ai media per contrastare l’hate speech

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Il commissario dell’autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Antonio Nicita,  richiama gli operatori dell’informazione  al rispetto della “verità e correttezza del linguaggio e del comportamento”

Il dibattito sull’hate speech, il discorso d’odio, si è capillarmente diffuso. Considerando solo il 2016, è stata istituita una commissione parlamentare di studio  su intolleranza, xenofobia, razzismo, fenomeni d’odio, voluta dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, a maggio. A giugno l’azione contro l’hate speech è stata condensata in un documento concordato con la commissione europea e descritto così dalla commissaria europea per la giustizia Vera Jourova: «i recenti attacchi terroristici ci hanno ricordato l’urgenza di affrontare i messaggi illegali di odio. I social media purtroppo sono uno degli strumenti che i gruppi terroristici usano per radicalizzare i giovani ed i razzisti sfruttano per diffondere violenza e odio. Questo accordo è un importante passo avanti per garantire che internet resti un luogo di espressione democratica e libera, dove sono rispettati i valori europei». E ancora, a ottobre, è stato stilato un decalogo per community e social media manager elaborato da Cospe e contenente le raccomandazione e gli strumenti per andare oltre e contrastare i discorsi d’odio.

Si tratta solo di alcune delle numerose iniziative di azione e sensibilizzazione rispetto al dilagare dell’hate speech. Questo tipo di discorso è infatti una forma di narrazione che, su alcuni temi in particolare, come immigrazione ed affini, tende ad istigare e a foraggiare odio, tensione e conseguentemente discriminazione.

Il richiamo diramato dall’Agcom, obiettivi e contenuti

È per contrastare l’hate speech che è stato diffuso  il richiamo fatto dal commissario dell’Agcom Antonio Nicita, diramato il 2 novembre con un comunicato stampa. L’obiettivo ribadito sin dall’oggetto è chiaro “rappresentare il tema dell’immigrazione con  oggettività, evitando stereotipi. Necessario  sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno dell’hate speech ”. Andando ulteriormente nel merito, viene specificato, come sia necessario

assicurare il più rigoroso rispetto dei principi fondamentali sanciti a garanzia degli utenti, affinché sia garantito  nei programmi audiovisivi e radiofonici  il  rispetto della dignità della persona e del principio di non discriminazione, in particolare nella trattazione dei fenomeni migratori e delle diversità etnico-religiose.

Vengono inoltre sottolineati, come necessari, i criteri ed i principi professionali da applicare

criteri di “verità, continenza ed  essenzialità, correttezza del linguaggio e del comportamento”, evitando il  ricorso opinioni fondate sull’odio o sulla discriminazione che incitino alla violenza fisica o verbale offendendo la dignità umana e la sensibilità degli utenti”.

E per concludere, l’auspicio (e l’invito) formulato dall’Agcom verso fornitori di servizi media audiovisivi e radiofonici è quello di

adottare ogni più opportuna cautela, in particolare nel corso delle trasmissioni diffuse in diretta, nonché a valutare i possibili rischi di incorrere nel mancato rispetto dei principi richiamati, impegnando i direttori, i registi, i conduttori e i giornalisti a porre in essere ogni azione intesa ad evitare situazioni suscettibili di degenerazione.

Da cartadiroma


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