Quando i genitori di Andrea Rocchelli, fotoreporter italiano ucciso due anni fa nel Donbass, in Ucraina, insieme al giornalista russo Andrei Mironov, hanno lasciato il Senato dopo l’incontro con il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani a Palazzo Madama, avevano sul volto un’espressione che ‘raccontava’ senza bisogno di parole la loro emozione: sentivano di non essere più soli.
E come è stato per questo incontro e quelli precedenti a Milano, con il nostro Andrea Riscassi e il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana Beppe Giulietti, Articolo 21 gli sarà accanto per sostenerli nella battaglia per chiedere verità e giustizia per il loro ragazzo, ucciso a poco più di 30 anni perché voleva raccontare il conflitto ucraino.
La visita in Senato è stata occasione per fare il punto sulle due indagini avviate sulla morte del giovane e di Mironov, una portata avanti dalla Procura di Pavia e l’altra dalle autorità giudiziarie ucraine.
L’inchiesta nel paese ex sovietico sembra ormai giunta a un punto morto e la documentazione arrivata da Sloviansk non ha chiarito chi abbia teso l’agguato ai due giornalisti che erano in compagnia di un terzo collega, il francese William Roguelon, e in viaggio su una vettura privata, guidata da un taxi sta locale.
I genitori di Andy, Rino ed Elisa Rocchelli, quando lo scorso giugno hanno letto il dossier arrivato in Procura a Pavia, hanno compreso subito che non conteneva elementi utili per ricostruire quanto avvenuto quel 24 maggio. In quel momento hanno deciso di rompere il silenzio e hanno lanciato un appello dalle pagine dell’Espresso per chiedere che la vicenda non sia archiviata.
Nei giorni scorsi, quando hanno incontrato il presidente della Fnsi, che ha annunciato il supporto del sindacato dei giornalisti italiani affinché il caso Rocchelli non sia dimenticato, né dal punto di vista della memoria, né da quello giudiziario, anche noi di Articolo 21 abbiamo garantito il nostro impegno a portare avanti la battaglia per far piena luce sull’uccisione di Andrea Rocchelli e Andrej Mironov.
Perché, come ha ribadito Giulietti “abbiamo il dovere di metterci a disposizione e di compiere ogni sforzo per illuminare questa storia oscurata ed impedire che sia archiviata nelle coscienze ancor prima che nei tribunali”
La nostra voce sarà la loro voce.
Sempre!