La Giornata di mobilitazione in favore dei cronisti minacciati e che vivono sotto scorta e per sollecitare il Parlamento ad abrogare il carcere per i giornalisti e ad approvare norme che sanzionino coloro che intimidiscono i cronisti con le querele temerarie è stata un successo. «Per la prima volta – sottolineano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi – numerosi colleghi e colleghe con le loro scorte, mondo dell’associazionismo, enti della categoria e rappresentanti delle istituzioni si sono ritrovati in piazza per confrontarsi su tematiche che non riguardano soltanto i giornalisti, ma tutti i cittadini perché un cronista minacciato o intimidito da una richiesta di risarcimento danni milionaria rende l’informazione più debole e l’opinione pubblica meno informata. Vanno ringraziati tutti i colleghi che hanno voluto essere presenti questa mattina davanti al Senato, nonché le autorità e i rappresentanti delle istituzioni che hanno accettato di venire in piazza a discutere di questi temi. Nei prossimi giorni chiederemo un incontro al viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, anche lui intervenuto al sit-in, per affrontare le questioni legate alla sicurezza dei cronisti nelle aree più a rischio del Paese».
Al sit-in sono intervenuti anche la presidente e il vicepresidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi e Claudio Fava, i senatori Monica Cirinnà e Giuseppe Lumia e il deputato Francesco Paolo Sisto, che è l’avvocato di parte civile della Federazione nazionale della Stampa italiana nel processo che si celebra a Ragusa contro i presunti aggressori del collega Paolo Borrometi. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, al termine dell’iniziativa ha ricevuto a Palazzo Madama la delegazione della Fnsi composta dal segretario generale Raffaele Lorusso, dal presidente Giuseppe Giulietti e dal responsabile per i progetti per la legalità del sindacato, Michele Albanese, manifestando vicinanza e disponibilità per far sì che i temi sollevati trovino adeguato spazio nel dibattito parlamentare. «Ora – sottolineano Lorusso e Giulietti – promuoveremo incontri con i rappresentanti delle forze politiche e delle istituzioni affinché sia adottato un provvedimento specifico sulle querele temerarie, che sono diventate vere e proprie minacce per il diritto di cronaca, riprendendo quanto già contenuto nella relazione della commissione Antimafia sui cronisti minacciati e approvato all’unanimità».