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Giornalisti a Capodarco 2016, tutti i protagonisti di “Civiltà sottile”

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Il programma completo della XXIII edizione del seminario di formazione organizzato da Redattore sociale nella Comunità marchigiana. Tra i relatori, Ambrosini, Del Grande, Garrone, Giulietti, Laffi, Legnante, Liberti, Quirico, Sinibaldi, Signorelli

Una sessione sul razzismo a partire dal “caso Emmanuel”; l’anteprima nazionale del primo docu-film sull’autismo; tre workshop dedicati ai “Pilastri della convivenza”; un “processo al giornalismo sociale”; un confronto sulla “vita al tempo della crisi”; una discussione sullo stato dell’inchiesta. Sono i momenti principali della XXIII edizione del seminario di formazione per giornalisti – con 19 crediti formativi in totale – organizzato da Redattore sociale dal 2 al 4 dicembre presso la Comunità di Capodarco di Fermo.
Sono più di 40 i relatori invitati, per una tre giorni che si presenta più densa che mai. Tra essi spiccano l’imprenditore Alessandro Garrone (Erg), i sociologi Maurizio Ambrosini, Stefano Laffi e Marcello Maneri, l’economista Magda Bolzoni, il criminologo Paolo Giulini, il critico Goffredo Fofi, la grande antropologa Amalia Signorelli, la campionessa paralimpica Assunta Legnante, i giornalisti Domenico Quirico, Gabriele Del Grande, Stefano Liberti, Giovanni Anversa e Miriam Giovanzana, il direttore di Radio Tre Marino Sinibaldi e i vertici nazionali dell’ordine e del sindacato dei giornalisti (Enzo Iacopino, Raffaele Lorusso, Giuseppe Giulietti, Vittorio Di Trapani).
Il tema è come sempre racchiuso nel titolo “Civiltà sottile – Il racconto dei progressi e delle cadute nel cammino della convivenza”.

GIORNO 1
Venerdì 2 dicembre pomeriggio, dopo l’apertura del presidente dell’Ordine delle Marche Dario Gattafoni e del segretario Fnsi Lorusso, si comincerà proprio parlando di convivenza, quella che può essere insegnata da piccoli, con la sessione di apertura in collaborazione con il progetto Mus-e a cui parteciperanno il presidente Alessandro Garrone e l’artista Roberta Secchi, insieme a Vinicio Ongini e Marco Moschini, due dei maggiori esperti nazionali in tema di integrazione scolastica (multiculturalità, disabilità ecc.).
Poi ancora una sessione su come può essere sconvolta la tranquilla convivenza di una città di provincia (come Fermo) in seguito a un fatto di violenza con risvolti razzisti (l’omicidio del nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi avvenuto il 5 luglio 2016). Don Vinicio Albanesi racconterà le “cose imparate” dalla vicenda, Marcello Maneri analizzerà la copertura informativa in questo e in casi simili, mentre nel dibattito interverrà Giuseppe Giulietti, storico sindacalista che come presidente della Fnsi è anche nell’associazione Carta di Roma.
Dopo cena una eccezionale anteprima riservata ai giornalisti presenti a Capodarco: verrà proiettato “Tommy e gli altri” (75’), il primo docu-film italiano sull’autismo realizzato grazie a un crowdfunding, con soggetto di Gianluca Nicoletti e regia di Massimiliano Sbrolla (Zoofactory), entrambi presenti in sala.

GIORNO 2
Sabato 3 dicembre
mattina tre workshop in parallelo dedicati alla povertà, ai conflitti urbani e al nuovo volontariato. Relatori, rispettivamente: Magda Bolzoni insieme alla dirigente della Regione Puglia Anna Maria Candela e la conduzione del giornalista di Redattore sociale Stefano Caredda; Paolo Giulini e la conduzione di Stefano Laffi; Maurizio Ambrosini insieme a Linda Leccese dell’associazione molisana di giovani volontari “Muvt” e la conduzione del giornalista di Redattore sociale Dario Paladini.
Lo stesso Maurizio Ambrosini condurrà poi in plenaria una inedita intervista al giornalista de La Stampa Domenico Quirico, autore di “Esodo” una cui citazione apre il programma di questa edizione del seminario: un dialogo sulle migrazioni tra uno degli studiosi italiani più autorevoli e un grande inviato che al tema ha dedicato un libro di rara qualità per scrittura e testimonianza personale.

Il pomeriggio di sabato 3, dopo alcune presentazioni a cura di Walter Dondi, Marco Penazzi, Marco Reggio e Mauro Sarti, avrà al centro due sessioni molto attese. La prima è il “Processo al giornalismo sociale”, che sarà innescato da una “requisitoria” di Goffredo Fofi, discussa tra gli altri da due giornalisti che hanno dedicato la loro carriera ai temi sociali, Giovanni Anversa e Miriam Giovanzana, con interventi del presidente dell’ordine dei giornalisti Enzo Iacopino e di Vinicio Albanesi, editore di Redattore sociale. Accanto a un inevitabile il bilancio, dopo 23 anni di seminari di formazione e quasi 16 di agenzia di stampa, l’obiettivo è discutere attorno alla possibilità stessa che esista una “anima sociale” nel giornalismo italiano, mettendo quindi al centro una analisi critica della professione attuale e il senso dell’attività di chi si adopera per “coltivare” quell’anima.
L’altra sessione si articola attorno all’ultimo, originale libro di Amalia Signorelli (“La vita al tempo della crisi”), che indaga “le fratture grandi e piccole intervenute nell’esperienza concreta delle persone” negli ultimi anni e le “modifiche sostanziali di vecchie gerarchie e stratificazioni sociali” che incidono inevitabilmente sui vecchi schemi della convivenza. La grande studiosa dedica molto del suo lavoro ai giovani, per questo per dialogare con lei è stato scelto Stefano Laffi, che alle dinamiche generazionali ha dedicato molti dei suoi studi affermandosi come uno dei più acuti osservatori della materia.
Tra le due sessioni una intervista di Antonella Patete alla pluricampionessa paralimpica Assunta Legnante (oro a Londra e Rio nel getto del peso), tra le protagoniste del docu-film “E poi vincemmo l’oro”, realizzato nel 2016 da Redattore sociale su incarico del Comitato italiano paralimpico per la regia di Massimiliano Sbrolla.

GIORNO 3
Domenica 4 dicembre
mattina una lunga e varia sessione sull’inchiesta giornalistica. Aperta dal segretario Usigrai Vittorio Di Trapani, vedrà al centro due dei nostri più interessanti giornalisti “di nuova generazione”: Gabriele Del Grande (34 anni) e Stefano Liberti (42). Al di là del merito dei loro ultimi lavori, i due sono accomunati dall’essere riusciti a finanziare le loro ultime inchieste (sul cibo e sulla Siria) pur non essendo legati a grandi editori: il crowdfunding nel primo caso (come era già avvenuto per il film “Io sto con la sposa”); la fondazione Charlemagne e Coop Italia nel secondo (presente in sala la capufficio stampa Silvia Mastagni). Dialogherà con loro Marino Sinibaldi e i due vincitori del “Premio Morrione Giornalismo investigativo 2016”, i cui nomi saranno resi noti tra pochi giorni e che a Capodarco arriveranno con il vicepresidente dell’associazione dedicata al grande giornalista Rai scomparso, Stefano Lamorgese.

Come sempre il seminario è realizzato con il sostegno di Coop, Fondazione Unipolis e Bcc; il patrocinio di Ordine dei giornalisti, Fnsi e Usigrai; la collaborazione di Internazionale, Lo Straniero e Premio Volponi.
Disponibili anche quest’anno delle borse di studio a copertura di gran parte delle spese di iscrizione e soggiorno.

Tutte le informazioni e il programma completo a partire dalla pagina del seminario

Da redattoresociale


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