Come quello della collega Marilù Mastrogiovanni, vigliaccamente attaccata per le sue inchieste dal sindaco di Casarano, in provincia di Lecce. Che evidentemente ancora crede che l’ “onore” di una città si difenda nascondendo la sporcizia sotto il tappeto anziché difendendo il diritto dei suoi cittadini a venire correttamente informati. La collega, che fa anche parte del direttivo nazionale di Giulia, è stata infatti attaccata dal sindaco Gianni Stefano con manifesti e con post sui social perché sulla testata online Il Tacco d’Italia aveva denunciato i retroscena malavitosi d’un assassinio ed i tentacoli della Sacra Corona Unita. Lo scrupolo e le capacità della collega Mastrogiovanni è lo stesso già riconosciutole per altre coraggiose inchieste, come quella sulla xilella e la strage di ulivi, per cui le sono stati attribuiti premi nazionali e rilanci dalla stampa nazionale ed estera.
L’associazione Giulia è affettuosamente solidale con Marilù Mastrogiovanni e si unisce a Fnsi ed Assostampa di Puglia nel chiedere l’immediata rimozione dei manifesti, cartacei e virtuali. Il Forum delle giornaliste del Mediterraneo, proprio da lei organizzato e che si terrà a Bari e a Lecce fra due settimane non a caso tratta di donne impegnate nelle cronache di guerra, in tutti i “luoghi caldi dei conflitti sociali, politici, religiosi, ambientali”.