È fallita la perizia sul cellulare di Rosaria Federico, la giornalista de “La Città di Salerno” a cui la scorsa settimana la procura aveva sequestrato il telefono per un articolo sull’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo. Il perito del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania è dovuto intervenire per evidenziare che i cellulari acquisiti erano custoditi in buste aperte senza alcun sigillo e senza la necessaria controfirma della giornalista. Con il software in dotazione alla Polizia postale non è stato possibile acquisire i dati e il tentativo di utilizzare altri software non previsti dai controlli è stato interrotto dal perito.
Intanto, questa mattina il segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania, Claudio Silvestri, insieme con il direttore de “La Città”, Stefano Tamburini, ha incontrato il procuratore di Salerno, Corrado Lembo, il quale ha spiegato che «la procura ha agito secondo responsabilità, trasparenza e in difesa di un principio costituzionale come quello dell’obbligatorietà dell’azione penale».
«Le motivazioni addotte dal procuratore della Repubblica di Salerno – affermano Fnsi e Sugc – sono inaccettabili. Si è trattato di una violazione del diritto di cronaca e del diritto dei giornalisti al segreto professionale e alla segretezza delle fonti, anch’essi sanciti dalla Costituzione, dalle leggi e dalla giurisprudenza costante della Corte europea dei diritto dell’uomo. Il tentativo messo in atto da più di una procura di scardinare il segreto professionale rappresenta una deriva pericolosa che va contrastata in ogni sede. Il sindacato dei giornalisti valuterà se sussistano gli estremi per un ricorso alla Corte di Strasburgo».
Fnsi e Sindacato giornalisti della Campania hanno intanto sottoposto il problema al ministero della Giustizia, che ha già acquisito informazioni presso la procura di Salerno.