Referendum costituzionale. Sì o No: intanto parliamone e spieghiamolo

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Per il referendum costituzionale come tutti sanno si vota domenica 4 dicembre 2016. Articolo 21 intende riproporre, per un periodo più lungo e con interventi più numerosi, lo spazio e lo schema già utilizzati per il referendum sulle trivelle. In quella occasione denunciammo soprattutto la carenza di informazione, che, come tutte le analisi hanno confermato, è stata poi decisiva per non far raggiungere il quorum.

Il referendum costituzionale è ben diverso. Il governo ha presentato una proposta di riforma che è stata approvata con una maggioranza inferiore ai due terzi dei componenti di ciascuna camera: di conseguenza, come prescritto dall’articolo 138 della Costituzione, il provvedimento non è stato direttamente promulgato per dare la possibilità di richiedere un referendum confermativo entro i successivi tre mesi, facoltà già esercitata nello stesso mese di aprile 2016. Non essendo quindi previsto alcun quorum di votanti, la riforma entrerà in vigore se il numero dei voti favorevoli sarà superiore al numero dei suffragi contrari, a prescindere dalla partecipazione al voto.

Sarà il terzo referendum costituzionale della storia della Repubblica Italiana e il 72mo in assoluto.

Nel nostro piccolo, e nel rispetto di tutti gli associati, non ci sarà ovviamente nessun intervento sulle posizioni che liberamente sosterranno tutti coloro che vorranno partecipare a questo forum aperto. L’unica considerazione che ci sentiamo di fare, operando nel mondo della comunicazione, è che in questa circostanza non manca certamente l’informazione ma si nota un sostanziale schieramento a favore del SI di quasi tutta la stampa scritta e di molte televisioni, soprattutto della Rai. E’ evidente quotidianamente la non applicazione di forme di par condicio da parte del servizio pubblico in misura forse senza precedenti. Diversamente, sulle radio e nel web le posizioni sono entrambe ampiamente rappresentate.

Noi, come operatori dell’informazione, sappiamo benissimo che i mezzi di comunicazione sono decisivi per far vincere uno schieramento piuttosto che un altro in situazioni come questa e non abbiamo mai abboccato all’amo di chi, da oltre 20 anni, sostiene che i giornali e la televisione “non contano”. Contano eccome – soprattutto la TV –  solo che adesso conta parecchio anche il web, che viaggia non più solo sui PC ma soprattutto sui tablet e gli smartphone. Per questo speriamo di avere sul nostro sito un forum animato, interessante e utile per tutti coloro che sono chiamati al voto.


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