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Presentato il Dossier statistico immigrazione Idos-Confronti

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Alla presentazione nazionale del Dossier Statistico Immigrazione 2016 (le altre sono avvenute in tutte le Regioni e le Province Autonome), è stata molto sottolineata l’importanza dell’opinione pubblica e, quindi, di una informazione corretta.

Paolo Naso, intervenuto in rappresentanza della Tavola Valdese, ha sottolineato la persistenza di chiusure, che hanno influito anche sulla soppressione di alcuni centri religiosi senza tener conto della loro importante funzione per l’aggregazione e l’integrazione. Tuttavia, anche in questo contesto è sempre possibile, oltre che necessario, incamminarsi concretamente per sentieri di apertura. Ne son un esempio i corridoi umanitari realizzati dalla Chiesa Valdese e dalla Comunità di S. Egidio, che sarebbe opportuno rendere strutturali.

L’indicazione è stata ripresa dal Sottosegretario all’Interno Domenico Manzione, per il quale invocare continuamente lo stato di emergenza, con i relativi inconvenienti operativi, significa non rendersi conto che l’immigrazione, anche negli esodi non programmati, è un fenomeno strutturale destinato ad accompagnarci in futuro. Per farne capire la portata è indispensabile potenziare l’informazione rivolta ai cittadini, spinti dalla convinzione che solo così si potranno trovare soluzioni di sistema.

La proiezione del video sui contenuti del Dossier, realizzato ormai da molti anni da Rai News 24, si conclude con questa considerazione: “L’immigrazione, come tutti i grandi fenomeni sociali, implica anche degli aspetti problematici, che sarebbe però sbagliato considerare indicativi dell’intera realtà”, utilizzando dati infondati o parziali e argomentazioni velleitarie, che si ispirano a una sindrome da invasione e a uno spirito xenofobo.

Ugo Melchionda, presidente del Centro Studi e Ricerche Idos, è entrato nel merito dei dati raccolti nel volume, proponendo per la loro lettura una triplice griglia: accoglienza, integrazione, nuova cittadinanza. Per l’accoglienza ci si può ispirare ad esempi positivi, che vengono praticati da diversi paesi (in Italia ne è un esempio lo Sprar). Per l’integrazione va fatto riferimento a vari ambiti (demografia, occupazione, scuola, ecc.). Per la nuova cittadinanza, bisogna tenere conto degli aspetti positivi che possono derivare dalla comune collaborazione.

Il Sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba, premessa l’utilità di una raccolta completa, rigorosa e “non fredda” dei dati statistici sull’immigrazione (quale quella realizzata anche in questa edizione del Dossier), ha sottolineato da un lato l’imponente numero rappresentato dai 65 milioni di migranti forzati e, dall’altro, gli indicatori di integrazione degli immigrati in Italia a livello di lavoro dipendente, di imprenditorialità, di contributo al sistema previdenziale e, più recentemente anche nell’ambito del servizio civile, salvo restando che gli sforzi dell’Italia vanno integrati con un maggiore coinvolgimento dell’Unione Europea.

Sull’imprenditorialità si è soffermata anche l’avvocato Lifang Dong, che si sente perfettamente a suo agio come persona di origine cinese diventata cittadina italiana, e opera come “mediatrice imprenditoriale” a favore delle aziende italiane che intendono investire in Cina e di quelle cinesi che vogliono investire in Italia, citando a questo riguardo diversi casi di cospicui trasferimenti di capitale nel nostro Paese. Ne ha tratto la conclusione che serve più ottimismo, spinti dalla convinzione che anche le differenze devono essere valorizzate.

Il vescovo ausiliare di Roma, mons. Lorenzo Leuzzi, ha insistito sulla necessità di passare dalla teologia del nomadismo alla teologia dello sviluppo al fine di riuscire a cogliere la sostanza del momento che stiamo vivendo. Nel primo caso si rischia di accreditare il pericolo di invasione, nel secondo caso si può rispondere agli interrogativi del mondo globalizzato, perché con una seria strategia di sviluppo si possono offrire valide prospettive di partecipazione, liberando le migrazioni dallo sfruttamento di carattere economico e politico.

I coordinatori dell’incontro, Claudio Paravati per la rivista interreligiosa Confronti e Franco Pittau per il Centro Studi e Ricerche Idos, hanno assicurato che, con il sostegno dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese cercheranno anche quest’anno di realizzare almeno 200 presentazioni del Dossier Statistico Immigrazione, facendo sì, attraverso le iniziative di sensibilizzazione, che la dimensione strutturale delle migrazioni possa essere sempre più interiorizzata dai cittadini.

Da confronti


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