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Marcia PerugiAssisi, in 100mila per gridare “no all’indifferenza”

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Zanotelli e Fassina: chiediamo al governo che riferisca sulle armi vendute ai sauditi

“Un fiume umano di pace che inquieta e orienta la storia nella misura in cui anche i governanti sono capaci di accogliere le speranze del popolo. E’ un’onda umana di pace quella di oggi ad Assisi per la marcia Perugia-Assisi che ‘travolge’ ogni cosa. San Francesco è per tutti faro luminoso ed esempio concreto di pace”, ha dichiarato padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi. Per Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, la Marcia è un messaggio contro “l’indifferenza delle istituzioni internazionali ma anche di tutti coloro che dicono ‘io non c’entro’”. Secondo Lotti, “se non ci assumiamo ciascuno la nostra responsabilità non sarà possibile avere una società di pace, senza conflitti”. “Vogliamo reagire – ha ribadito Lotti – al silenzio e all’indifferenza di chi ci governa”. Per il coordinatore “è la gente il tratto dominante dell’edizione di quest’anno della Marcia”. Sono infatti rappresentate 500 città, quasi 300 enti locali e 118 scuole. Poche e molto meno che in passato invece le bandiere dei partiti politici. Con i colori dell’iride simbolo della bandiera della pace ancora a predominare nel lungo corteo.

Il messaggio del Presidente della Repubblica Mattarella

“Nel giorno della marcia Perugia-Assisi, che ripropone la centralità dei valori di pace e di fraternità, desidero rivolgere un caloroso saluto agli organizzatori e a tutti i partecipanti, in special modo ai giovani che esprimono la loro speranza di vedere cancellate le guerre, le violenze e le limitazioni dei diritti umani in ogni angolo del mondo”: è il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inviato al coordinatore del Comitato promotore della Marcia, Flavio Lotti. “La pace è questione che non interpella solo i vertici delle nazioni o ristrette classi dirigenti – aggiunge Mattarella – I popoli subiscono le conseguenze delle guerre. È da loro che può venire una nuova stagione di cooperazione, di sviluppo sostenibile, di rispetto reciproco”. Per Mattarella “ai giovani, anzitutto, tocca far sentire la loro voce. Vi proponete di camminare insieme per trovare una via di pace verso un futuro migliore. Trovare questa strada è possibile. Fermare le guerre non è solo possibile ma, anzi, è un dovere della comunità internazionale. Tante vite spezzate, tante famiglie disperate e sconvolte, tanti bambini uccisi, anche in questi giorni, scuotono la nostra coscienza. Non ci si può rassegnare alla strage e alle violenze di Aleppo”.

Papa Francesco: “la pace è dono di Dio, ma soprattutto responsabilità e impegno degli uomini”

“In occasione della Marcia per la Pace Perugia-Assisi, il Santo padre Francesco rivolge ai partecipanti il suo cordiale saluto ed auspica che la manifestazione contribuisca a suscitare sempre più viva la consapevolezza che la guerra distrugge sempre e con essa si perde tutto”, scrive in un messaggio agli organizzatori papa Francesco. Il papa “si unisce alla preghiera di quanti hanno a cuore le sorti dell’umanità; invocando la pace che è dono di Dio e, al tempo stesso, responsabilità e impegno degli uomini: attraverso il dialogo e il negoziato possano trovare la loro composizione le controversie e le divergenze che stanno causando terribili sofferenze specialmente ai più deboli. Con tali sentimenti, Sua Santità, invia ai presenti tutta la sua benedizione”.

La presidente della Camera Boldrini: “in marcia contro rassegnazione, cinismo e indifferenza”

“Nei giorni dell’orrore di Aleppo, nei giorni in cui il mondo – Europa compresa – assiste con distratta impotenza alla immane tragedia siriana, la vostra testimonianza di pace assume un valore ancora più grande. È un saluto e insieme un ringraziamento quello che invio ai partecipanti alla Perugia-Assisi. Donne e uomini, giovani e meno giovani, in marcia contro la rassegnazione, il cinismo, l’indifferenza: per ricordare alle istituzioni sovranazionali e nazionali, ai governi e ai parlamenti, che non si possono chiudere gli occhi sui troppi conflitti che insanguinano il pianeta e che concorrono a provocare le migrazioni forzate di decine di milioni di persone disperate”, recita nella nota della Camera dei Deputati, il presidente di Montecitorio, Laura Boldrini. “Ma la vostra azione – aggiunge – è tanto più importante perché chiama ciascun cittadino a sentirsi coinvolto nella costruzione della pace che non può essere unicamente delegata ai potenti della Terra. Le scuole e i Comuni di ogni parte d’Italia che oggi si ritrovano a marciare sono una rete preziosa, senza la quale non potrebbe crescere nessuna autentica cultura di pace. Stavolta non posso essere con voi perché impegnata a Montecitorio nell’apertura domenicale ai cittadini. Oggi saranno qui con me i bambini di Scampia, anche loro – in un diverso ambito – costruttori di consapevolezza civile e di partecipazione”. La presidente Boldrini conclude: “Anche se il nostro tempo sembra segnato dalla pericolosa demagogia di chi alza muri e evoca scontri di civiltà, è solo dal dialogo tra i popoli e tra le culture che potrà nascere un nuovo ordine internazionale, più giusto e più stabile”.

L’appello No Hate Speech di Fnsi, Usigrai, Carta di Roma e Articolo21

“Impedire la diffusione dell’odio anche nel linguaggio giornalistico. Non restare passivi di fronte ai discorsi d’odio. Il nostro appello è rivolto ai cittadini oltre che ai giornalisti per alzare la testa e reagire al linguaggio dell’odio e della violenza che genera muri e mostri”, ha affermato il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, nel corso della marcia della pace. L’appello “No hate speech” è sostenuto da Fnsi, Usigrai, Carta di Roma, Articolo 21 e i francescani di Assisi. “Le parole sono pietre, noi siamo qui per invitare ad una maggiore responsabilità nel linguaggio anche giornalistico” commenta padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa francescana di Assisi. “E’ nostro dovere di giornaliste e giornalisti dare il nostro contributo ad abbattere i muri dell’indifferenza, i muri dell’odio, i linguaggi dell’odio”, ha detto a sua volta Vittorio di Trapani, segretario dell’Usigrai.

Don Luigi Ciotti: “il coraggio di avere più coraggio”

“Dobbiamo osare di più. Imparare il coraggio di avere più coraggio”, è l’appello che don Luigi Ciotti ha lanciato partecipando alla Marcia della pace Perugia-Assisi. “Se c’è una malattia veramente mortale – ha detto il fondatore di Libera -, anche rispetto ai problemi di casa nostra, credo sia la rassegnazione, la delega e l’indifferenza. Non basta commuoverci ma bisogna muoverci di più tutti. Sono 250 milioni i ragazzi che vivono per le strade. Ogni ora che trascorreremo circa 800 bambini muoiono di fame, stenti e malattie sulla faccia della terra. Abbiamo quindi bisogno di fermarci, di interrogarci. Di fare meno parole e più fatti. Abbiamo troppi cittadini a intermittenza nel nostro Paese mentre dobbiamo essere più responsabili. La pace – ha concluso don Ciotti – ha bisogno di ciascuno di noi”.

Padre Alex Zanotelli e Stefano Fassina: “il governo risponda sulla vendita di armi all’Arabia Saudita”

“Abbiamo le nostre responsabilità: la guerra è fatta dall’Arabia Saudita a cui vendiamo le armi”, ha detto padre Alex Zanotelli ai microfoni di RaiNews24 dalla 21esima Marcia Perugia-Assisi parlando dei conflitti nel mondo arabo. “L’Africa è tutta una zona di guerra, e soprattutto il conflitto in Libia rischia di mettere insieme un altro califfato”, ha aggiunto Zanotelli, noto per il suo impegno umanitario in Italia e nel mondo. Stefano Fassina, ha scritto un post sulla sua pagina di Facebook: “Oggi, alla Marcia Perugia Assisi, abbiamo chiesto che la ministra della Difesa Roberta Pinotti venga al più presto in Parlamento a riferire sui contenuti del suo recente viaggio a Riyad in Arabia Saudita e agli eventuali programmi discussi o finalizzati. Siamo molto preoccupati date le documentate vendite di armi confezionate in Italia e spedite alla petromonarchia impegnata in continui bombardamenti nello Yemen, causa di morte di migliaia di civili”.

Nicola Fratoianni: “non ci si rassegni all’indifferenza”

“Aleppo muore ogni giorno sotto le bombe. Non rassegnamoci all’indifferenza”, è il messaggio di Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sinistra Italiana, ai microfoni di RaiNews24 dalla Marcia Perugia-Assisi. Interpellato sul ruolo della politica in epoca di conflitti, Fratoianni ha replicato: “La politica deve essere un modo eccezionale di partecipazione. Partecipazione di cui la marcia di oggi è un ottimo esempio. I politici si occupano della cosa pubblica, ma spesso in modo sbagliato. E’ necessario che ci sia un sussulto”.

Da jobsnews


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