“Il tele-comando: come la tv ha cambiato l’Italia” e’ il tema, piu’ che mai attuale, di cui discutono martedi’ 11 ottobre a Milano CARLO FRECCERO, autore televisivo e componente del CdA Rai; NANNI DELBECCHI, critico televisivo e giornalista de “il Fatto Quotidiano”; GIORGIO SIMONELLI, opinionista della trasmissione di Rai Tre “TvTalk” e professore all’Università Cattolica di Milano; GIAN PAOLO PARENTI, channel manager Mediaset e docente all’Università Cattolica di Milano”. L’occasione e’ la presentazione del libro di CARLO VITAGLIANO “Noi, i ragazzi del Biscione”, edito da Melampo. Un libro che ricostruisce la nascita delle tv di Silvio Berlusconi, raccontando il clima di un’epoca, i grandi scontri e le vicende dei protagonisti: Ricci, Nichetti, Gori, Giovalli, Dell’Utri, Brigliadori, Cairo, Del Debbio, Confalonieri e altri, rivelando gustosi aneddoti e inediti “dietro le quinte”.
martedi’ 11 ottobre alle h 21 a Milano allo Spazio Melampo, via Carlo Tenca 7
(MM Repubblica – Stazione Centrale). Ingresso libero.
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L’AUTORE. Carlo Vitagliano, storico responsabile della comunicazione e della promozione di Canale 5 e, per almeno un decennio, stretto collaboratore dell’ex Cavaliere, ha lavorato per il teatro, la televisione, il cinema, la pubblicita’. E’ entrato a Canale 5 nel 1981, dove e’ rimasto per piu’ di trent’anni.
IL LIBRO. Tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta e’ avvenuta una delle piu’ grandi rivoluzioni del costume (e non solo) della nostra storia recente: la nascita delle televisioni di Silvio Berlusconi. Carlo Vitagliano era tra i ragazzi protagonisti di quella rivoluzione. Qualcuno di loro ricopre ancora oggi un ruolo di primo piano nell’ex mondo sfavillante della tv nostrana, qualcuno si e’ perso, molti hanno trovato altre strade. Quel che e’ certo e’ che insieme hanno scritto un pezzo della storia televisiva, sociale, culturale e, naturalmente, politica di questo Paese. Vitagliano racconta quel periodo chiave e ci svela “il dietro le quinte” della costruzione di un impero, ricorda luoghi, nomi e circostanze; e tra sapidi aneddoti – venati ora d’ironia, ora di amarezza e nostalgia – ci restituisce in modo straordinariamente vivido il clima di un’epoca.