Il patto scellerato

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Renzi viene  ricevuto da Obama proprio al momento giusto. Il referendum si avvicina e Renzi ha pensato bene di trovarsi uno sponsor illustre che gli dia quel lustro che non ha, Obama ha accettato di consumare l’ultima cena con il nostro premier e la sua compagnia di giro. Quando Renzi gli ha chiesto di essere ricevuto per fare campagna elettorale Obama, tanto per stare al referendum, , non poteva dire altro che SI…Non a caso l’Italia è ormai l’ultimo ed unico paese che tollera le basi americane e serve da portaerei per schizzare missili in tutto il mondo.

Renzi, abituato a fare gli affari suoi, ha pensato bene di mandare soldati italiani dalle parti di Mossul, ovviamente solo in missione umanitaria. E ha pensato bene di non informare il Parlamento, anticipando in questo modo la riforma costituzionale che somiglia sempre di più al Piano di Rinascita Democratica di gelliana memoria, con un sovrano disprezzo per un Parlamento che lui, come Gelli, considera una fastidiosa appendice. Siamo di fronte ad una sorta di patto scellerato, con scambio di favori. Renzi, tanto per essere coerente, comincia con il dimenticare che la Costituzione prevede il ripudio della guerra, a meno che non si tratti di reagire ad un attacco. Non pare proprio che il Califfato Nero stia attaccando il nostro paese, e dunque cade ogni alibi, e Renzi, come del resto altri nostri Presidenti del Consiglio, se ne strafrega della Costituzione tuttora vigente, con suo sommo dispetto.

I quotidiani italiani, e le nostre ormai renziane televisioni, si ostinano a far passare il viaggio di Renzi e compagnia cantando come una dimostrazione di premura americana per il nostro Paese. E un quotidiano a larga tiratura, ha pensato bene di far intervistare Obama da un giornalista che ha fatto tessere dall’ignaro Obama addirittura una lode sperticata delle riforme prossime future escogitate da un Renzi, che se non è massone, ammesso che non lo sia, è comunque un pedissequo imitatore di Gelli.

Per Gelli fu istituita una commissione parlamentare d’inchiesta, ma possiamo star certi che questo non accadrà per Renzi, a meno che non gli permettano di nominare tutti gli eventuali commissari. Viene leggermente da ridere, per non dire piangere a pensare che Obama, con tutti gli affari e gli affaracci che deve seguire, anche a suon di droni, conosca le riforme di Renzi, al punto di dire che sono riforme giuste e sane, che daranno lustro all’Italia. Obama non ha paura di compromettersi con le isterie di Renzi, visto che la cena con la folla di italiani sarà per lui, come dicono giornali e tv, l’Ultima Cena.

Forse, come diceva il divo Andreotti, a pensar male non è bene, ma spesso ci si azzecca. E allora vogliamo pensare che il volo del secolo, il volo storico, sia stato organizzato a bella posta. Obama si rassicura della servile accondiscendenza italiana ai suoi piani. Renzi ci fa la sua figura, e i media osannano il novello eroe dei due mondi. E gli italiani, rintronati dalle televisioni di marca renziana, si sentono orgogliosi di avere un


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