I giornalisti oggi subiscono la mutazione del giornalismo e non la guidano. In uno scenario in continua trasformazione pratiche consolidate e assodate diventano obsolete in batter d’occhio, figure professionali fino a poco tempo fa indispensabili sono cancellate. E i giornalisti, nonostante siano ancora ai vertici della filiera editoriale non riescono a guidare questi processi. In primo luogo non c’è l’abitudine, da parte dei giornalisti, di ragionare sul proprio lavoro in termini industriali, cosa che hanno sempre demandato agli editori, ma soprattutto c’è un’arretratezza generale nel capire come le tecnologie stiano cambiando tutto il lavoro giornalistico. C’è necessità, quindi, di partire dalla pratica, obsoleta – ma sempre fondante – per arrivare a una teoria innovativa, sulla quale costruire la nuova filiera editoriale. Non esiste, a livello mondiale, nessuna ricetta. In ogni paese, regione, comune o quartiere nel quale si voglia aprire un organo d’informazione la questione necessita di studi e metodologie ad hoc. E’ necessaria una sartoria editoriale specifica e di dettaglio.
” L’impresa giornalistica non è che sta subendo una trasformazione l’ha già subita ed è stata trasformata prevalentemente in un’impresa di comunicazione. Il ruolo del giornalismo è passato da essere “gate keeping dei flussi” alla contestualizzazione e alla capacità di dare un senso a questa massa sempre più ingente di informazioni indistinte che affollano soprattutto il web. Le conversazioni sui social entrano da protagoniste nella realizzazione del giornale attraverso il meccanismo della “readers speedness” come una sorta di auditel che detta l’agenda. Il senso comune che viene fuori dalle conversazioni delle persone attraverso i social è recepito dalla redazione e diventa primario per la realizzazione di un giornale.L’equilibrio dei flussi di informazioni si basa sull’incorporazione delle conversazioni delle persone attraverso i social nella gerarchizzazione delle notizie dei quotidiani “. (Raffaele Fiengo)
“Il giornalismo si è sempre fatto allo stesso modo. Non è mai stato vero, per me, e ora non lo è ancora di più. Quello che è profondamente cambiato in epoca digitale è che sono stati fortemente ridefiniti i tre vertici della negoziazione giornalistica: le fonti, l’intermediario giornalistico e il destinatario.
Il web ha profondamente messo in discussione questi tre punti, nessuno più fa il suo mestiere, ognuno è in grado di ricostruire mediazione e intermediazione “. (Carlo Sorrentino)
“Dobbiamo allontanarci dal concetto di giornalismo come racconto in tempo reale. Più comodo per noi ma non è detto che sia quello che interessa più al pubblico”. (Carlo Felice Dalla Pasqua)
Un tavolo di lavoro sul “giornalismo dalla pratica alla teoria” sarà tenuto a #digit16 da Sergio Ferraris il 22 ottobre dalle 10 alle 13 presso l’auditorium della Camera di Commercio di Prato. Prenotazioni per giornalisti Sigef, per tutti su digit. Le prenotazioni online si chiuderanno il 19 ottobre. Chi non fosse riuscito a riservare un posto può venire direttamente alla Camera di Commercio il 21 e 22 ottobre e prenotarsi presso la segreteria della manifestazione.