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Efj e Fnsi, nel 2017 un incontro con Parlamento e Commissione Ue su minacce ai giornalisti e querele temerarie

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Accogliendo la proposta della Fnsi, la Efj promuoverà, nel 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma, un incontro con Parlamento e Commissione Ue per ribadire la centralità della libertà di informazione nell’Unione e nel mondo e per approfondire i temi delle minacce ai giornalisti e delle querele temerarie.
La libertà di stampa è uno dei pilastri fondamentali dell’Unione europea. Nel sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma, la Federazione europea dei giornalisti (Efj), accogliendo la proposta della Fnsi, promuoverà un incontro con il Parlamento e con la Commissione europea per ribadire la centralità della libertà di informazione nell’Unione e nel mondo, e per portare all’attenzione delle istituzioni comunitarie le criticità e gli ostacoli che minacciano il corretto e libero esercizio della professione giornalistica, a cominciare dalle varie forme di violenza nei confronti dei cronisti.

L’assemblea dei sindacati europei, riunita a Zagabria sul tema dei diritti e del lavoro, condivide la preoccupazione espressa dalla delegazione italiana – composta dal segretario generale Raffaele Lorusso insieme con gli aggiunti Anna Del Freo e Carlo Parisi e con Nicola Chiarini, componente del Freg (il gruppo dei lavoratori freelance nella Efj) – e ne sostiene la richiesta di portare in sede europea il problema dei cronisti minacciati dalla criminalità e intimiditi dal fenomeno, sempre più preoccupante, delle querele temerarie.

Dall’emergenza turca, dove continua l’epurazione dei giornalisti e degli intellettuali sgraditi al governo, fino alle più diverse forme di bavaglio, che si manifestano in tutta Europa e comprendono omicidi, minacce di morte, querele temerarie, leggi liberticide o che tendono a limitare fortemente la libertà di espressione, fino ad arrivare a contratti capestro e retribuzioni inadeguate (fenomeni diffusi in tutta Europa) il diritto a informare è quotidianamente sotto tiro. Si tratta di una situazione di cui deve farsi carico l’Ue, perché non esiste libertà e neanche democrazia senza lavoro regolare e un’informazione libera che soddisfi appieno il diritto dei cittadini a essere informati.

Temi che sono stati al centro del dibattito a Zagabria, dove è stato presentato il volume “Diritti e lavoro nel giornalismo – Costruire sindacati più forti in Europa” (qui il link al testo da scaricare), e in cui il tema del lavoro autonomo è emerso come nodo prioritario. In particolare, è stata ribadita la necessità di rafforzare i sistemi di contrattazione collettiva a favore dei lavoratori autonomi, con l’obiettivo di siglare o rafforzare gli accordi contrattuali sul lavoro autonomo, il primo dei quali in Europa è stato sottoscritto in Italia con l’ultimo rinnovo.

Più in generale, viene considerata cruciale l’alleanza fra tutti i giornalisti, dipendenti e autonomi, nell’ottica di rafforzare e rendere più forti i sindacati, come strumento per la costruzione di nuovi e maggiori diritti, come garanzia per un sistema dell’informazione più forte e libero nell’interesse dei cittadini e della tenuta del sistema democratico.

Importante è poi il tema della formazione permanente: è necessario che i giornalisti lavorino per affinare le proprie professionalità, utilizzando anche gli strumenti messi a disposizione dalle istituzioni europee, con il supporto delle organizzazioni sindacali che non devono limitarsi a un mero ruolo di difesa, ma assumere un ruolo attivo e propositivo, per costruire opportunità per i propri iscritti.

Terreni su cui è fondamentale la costruzione di forti alleanze tra i sindacati, per creare la forza necessaria a superare il limite dell’esistente, a costruire proposta e organizzazione per costruire un terreno comune di diritti in ambito europeo. Priorità per tutti è la tutela del diritto d’autore, con la definizione di strumenti che vadano a tassare l’utilizzo dei prodotti giornalistici da parte dei motori di ricerca e dei social network, rilanciando la proposta della cosiddetta Google Tax come un obiettivo in grado di aggregare tutte le organizzazioni sindacali.


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