«Davanti alle richiesta di rivedere la decisione di cedere la testata – spiegano in una nota i Cdr –, condivisa dalla Fnsi, dall’Ordine della Campania e dal Cdr di Repubblica – l’azienda ha confermato l’intenzione di proseguire sulla via delle cessioni, finalizzate a concludere la fusione Espresso-Itedi, affermando di avere effettuato le verifiche sulla solidità economica e sull’esperienza in campo editoriale degli acquirenti e di non avere avuto, al momento della vendita, altre particolari notizie».
I Cdr ribadiscono la necessità di assicurare ai colleghi coinvolti nelle cessioni in atto – La Città e Il Centro – e in quelle annunciate – La Nuova Sardegna, il Trentino e l’Alto Adige – la massima tutela e le garanzie più ampie. Sia in merito alla validità e sostenibilità del progetto imprenditoriale degli acquirenti per garantire il futuro delle testate, sia in merito al rispetto, da parte delle nuove proprietà, dei principi di libertà e indipendenza sempre assicurate dal Gruppo Espresso a tutti i suoi giornalisti. E chiedono, inoltre, la tutela degli organici, a partire da quello del Centro dove l’accordo preliminare ha “cancellato” tre contratti a tempo indeterminato.
Per queste ragioni, i Cdr proclamano per la giornata di domani, martedì 4 ottobre, uno sciopero a sostegno delle vertenze di tutti i giornali coinvolti nelle cessioni, chiedendo maggior chiarezza sul futuro assetto del gruppo Finegil e sul piano industriale della fusione. Nella stessa giornata saranno bloccati anche i siti internet, dalle ore 7 di martedì alla stessa ora del 5 ottobre. Lo stato di agitazione viene confermato secondo le modalità già comunicate.
Allo sciopero aderiscono: Agl Roma, Il Tirreno, Il Mattino di Padova, La Nuova Venezia, La Tribuna di Treviso, il Corriere delle Alpi, Il Messaggero Veneto, Il Piccolo, Il Centro, La Città, La Sentinella del Canavese, La Gazzetta di Modena, La Gazzetta di Reggio Emilia, La Nuova Ferrara, La Gazzetta di Mantova, La Nuova Sardegna, La Provincia Pavese.