Conferenza stampa di Ossigeno alla Camera: presentato il Dossier con le cifre inedite sui procedimenti giudiziari e le pene inflitte ai giornalisti
“Il disegno di legge sulla diffamazione non è una risposta adeguata a una situazione che lo stesso governo descrive per la prima volta con dati ufficiali”. E’ in questa frase di Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno, che si concentra il senso dei dati del Dossier che l’Osservatorio sui giornalisti minacciati ha realizzato in collaborazione con il Ministero della Giustizia. Tra le cifre più significative i 155 giornalisti che ogni anno sono condannati a pene detentive che di solito non superano i dodici mesi di reclusione, ma che nel complesso fanno cumulare oltre un secolo di carcere.
Il Dossier, presentato nel corso di una conferenza stampa il 25 ottobre 2015 alla Camera dei Deputati, ha per titolo “Taci o ti querelo“. L’incontro con i giornalisti è il secondo appuntamento della Quattro giorni di iniziative di Ossigeno, organizzate in occasione della Giornata Internazionale per mettere fine all’impunità per i reati contro i giornalisti, indetta dall’Onu.
“Non c’è capacità di reazione da parte delle istituzioni e della politica nei confronti di chi vuole il silenzio dei giornalisti”, ha detto l’on. Claudio Fava, vicepresidente della Commissione Antimafia, che ha aperto la conferenza stampa, ponendo l’accento sul tema della sicurezza dei giornalisti. Questione della quale si è ampiamente discusso nel primo appuntamento del 24 ottobre 2016 al Senato della Repubblica e che, ha osservato Fava, “è comune a tutta l’Europa”.
Della stessa opinione anche Paolo Butturini, componente della segreteria della Fnsi, il quale ha messo in evidenza il merito di Ossigeno di “aver allargato lo spettro delle indagini sull’informazione in tutta Europa”.
Alla conferenza hanno partecipato anche il rappresentante di SEEMO, Radomir Licina, Chiara Sighele dell’Osservatorio Balcani e Caucaso, Giuseppe Federico Mennella, segretario di Ossigeno per l’informazione, e Alinda Vermeer, rappresentate di MLDI, la Ong londinese che sostiene lo sportello legale di Ossigeno.
“Stiamo assistendo – ha detto l’avvocato di MLDI – giornalisti in Italia, così come facciamo in Africa e in Asia. Ci sorprende che questo tipo di problematiche si verifichino in un paese democratico come l’Italia”.
RDM