“Dario Fo era un uomo che non la mandava a dire, sempre diretto, anche irriverente e a volte censurato per questa sua personalità coraggiosa, il cui Nobel per la letteratura e per l’impegno sociale ANMIL avrebbe sottoscritto in pieno – commenta il Presidente Nazionale dell’ANMIL Franco Bettoni la scomparsa del grande artista – perché tra le sue tante battaglie di civiltà c’era quella legata alle vittime del lavoro, oggetto di un suo costante impegno personale e di un’attenzione ai temi del lavoro umano e del suo sfruttamento”.
“Per questo e per la nobile decisione di devolvere i proventi del Premio Nobel alla causa dei disabili, migliorando sostanzialmente le condizioni di vita di tante persone, nel 2004 l’ANMIL di Piacenza ha voluto assegnare a lui e a Franca Rame un riconoscimento”. “Dario Fo si è fatto conoscere e apprezzare nella sua lunga carriera per lo straordinario estro artistico – conclude Bettoni –, ma soprattutto per aver mostrato a noi tutti che anche un Premio Nobel per la letteratura può mettersi a disposizione degli altri. Abbiamo perso un grande esempio umano e un grande maestro di vita”.