Off topic e “Io non lavoro gratis per Expo” annunciano un presidio fuori dal convegno organizzato da Ciessevi e Csvnet, dedicato al volontariato nei grandi eventi. “Il lavoro si paga, sempre. Il Ciessevi sta prendendo una cantonata culturale pazzesca. Si sta modificando il concetto culturale di volontariato”. No al volontariato a servizio delle imprese
MILANO – Dentro la sala convegni della Banca Popolare di Milano chi è a favore del volontariato nei grandi eventi. Fuori chi dice: “No, è sfruttamento medievale. Il lavoro si paga, sempre”. L’appuntamento è per domani, alle ore 17 in via San Paolo 12, quando si svolgerà il convegno, organizzato da Ciessevi e Csvnet, dal titolo “Volontariato post-moderno. Da Expo Milano 2015 alle nuove forme di impegno sociale”, con la presentazione dei dati definitivi della ricerca sui 6mila volontari che hanno dedicato due settimane della loro vita all’Esposizione universale. La domanda che fa da filo conduttore del convegno è questa: “Quanto e come le esperienze di volontariato per grandi eventi, o comunque occasionali, possano rappresentare delle porte d’accesso verso forme di impegno sociale più strutturate e continuative?”. Ma c’è chi contesta questo approccio al volontariato nei grandi eventi. Tanto da organizzare un presidio fuori dalla sala del convegno. “Se il nostro impegno (anche quando dequalificato e demansionato) genera valore, e se il valore non è al servizio della comunità ma dell’impresa e della sua narrazione, vogliamo oggi ricordarvi un concetto limpido nella sua semplicità: il lavoro si paga, sempre”, si legge sulla pagina Facebook che invita a partecipare al presidio, organizzato da Off topic e “Io non lavoro gratis per Expo”, due comunità (come si definiscono) che hanno fatto parte della Rete No Expo.
“Il nostro non è un attacco violento al Ciessevi -spiega Alberto Di Monte di Off topic-. Ma vogliamo dire con chiarezza che stanno prendendo una cantonata culturale pazzesca. Si sta modificando il concetto culturale di volontariato, che è servizio alla comunità, impegno etico. E si va verso un volontariato emozionale, a servizio magari di grandi imprese. Con Expo c’è chi ha guadagnato milioni di euro, non si capisce perché ai giovani sia chiesto di lavorare gratis”.
Off topic e “Io non lavoro gratis per Expo” contestano anche i risultati della ricerca sui 6mila volontari. “Perché non è stata fatta un’indagine su un campione rappresentativo di giovani per capire come mai non hanno accettato l’invito a fare i volontari di Expo? Sarebbe stata più utile. Invece si fa una ricerca che conferma la propaganda con cui sono stati arruolati i volontari”. (dp)
Da redattoresociale