Un colpo duro per l’IS da parte degli Stati Uniti. Vicino ad Aleppo, nel nord della Siria, è stato ucciso il portavoce dell’IS il siriano Abu Mohammad Al Adnani, vero nome Taha Falah. AL Adnani non era solo il portavoce dello Stato islamico e anche uno dei capi più feroci dell’IS, responsabile degli attacchi all’estero, la mente e l’ispiratore di molti tra i “lupi solitari” autori degli ultimi “sanguinosi” attentati in Europa. Era una delle ultime colonne della vecchia guardia del Califfato, decimata negli ultimi mesi dai raid americani e da una lunga sequenza di sconfitte sul campo. Si tratta di un colpo durissimo per lo Stato islamico che solo qualche settimana fa aveva subito un’ altra pesante perdita e cioè la perdita di Omar Shishani, “il Ceceno” ucciso anche lui da un raid americano qualche settimana fa. Chi ha ucciso Al Adnani non è ancora chiaro. Al Adnani sarebbe stato ucciso mentre era in ricognizione nella zona circostante Aleppo dove la battaglia nelle ultime settimane è diventata sempre più cruenta. Nessun altro dettaglio ma, a stretto giro del comunicato ufficiale dell’IS, è arrivata una conferma forse decisiva: la Difesa degli Stati Uniti ha fatto sapere di un attacco contro un importante leader dello stato islamico in Siria nella zona di Al Bab nel governatorato di Aleppo a una cinquantina di chilometri verso nord est dal capoluogo.
E qualche minuto dopo Washington è stata ancora più esplicita. “Era Al Adnani il nostro obiettivo”. Secondo il portale Site che ha monitorato alcuni posti di jjahdisti, Al Adnani sarebbe stato ucciso durante il viaggio da Raqqa ,la capitale del Califfato e Aleppo, proprio nella zona di Al Bab. Ma chi era Al Adnani? E perché la sua uccisione porebbe essere devastante per lo Stato Islamico? Nato nel 1977 a Idlib, in Siria, Al Adnani è entrato ufficialmente nel gotha del terrorismo degli anni del terrorismo negli anni Duemila, dopo aver prestato giuramento ad Al Zarquawi, leader dello stato islamico in Iraq. Quella formazione jjhadista è l’antefatto dell’attuale Is, creato dal terrorista giordano dopo essere stato più volte incarcerato dal regime di Assad per poi stabilirsi nel governatorato di Anbar in Iraq. Arrestato due volte dalla Forze della Coalizione in irq,ha passato almeno sei anni in carcere a Camp Bucca come il futuro Califfo Al Baghdadi, del resto. Una volta uscito si è affiliato all’IS. E così Al Baghdadi l’ha rimandato subito nella Siria insieme a un altro mostro dell’estremismo islamico, Al Jouliani che fondò l’Is a Raqqa per poi,dopo violente diatribe col Califfo, passare ad AL Nusra, affiliata invece con Al Qaeda. E proprio in Siria che Al Adnani ha cominciato a tessere la sua rete. Comunicazione, innanzitutto, come ha dimostrato l’IS dalla sua nascita: video terrificanti e ipertecnologici, propaganda terroristica a volte inarrestabile su Internet e social networks, reclutatori e foreign fighter attirati da tutto il mondo. E’ staot cruciale il suo ruolo nello scatenare i lupi solitari, in particolare in Europa.
Fu proprio lui a tessere le tele verso i futuri attentatori dal vivo e via web, con contatti frequenti ma anche tramite intermediari o il semplice giuramento al Califfo a strage compiuta, senza un precedente contatto reale con il gruppo terroristico. E fu proprio lui, Al Adnani,a pronunciare il 22 settembre 2014 l manifesto della “chiamata alle armi” dei lupi solitari. In quella dichiarazione audio di 42 minuti, Al Adnani incitava i singoli mussulmani che vivono in Occidente ad uccidere i civili nei loro paesi ricorrendo ad ogni mezzo possibile e far senza attendere disposizioni più precise dai leader del gruppo terroristico:” Se puoi uccidere un miscredente americano o europeo o ogni altro miscredente che fa la guerra,inclusi i cittadini dei Paesi che sono entrati in una coalizione contro lo Stato islamico fai affidamento su Allah e uccidilo in ogni maniera o modo che possano esserci. Schiaccia la sua testa o sgozzalo con un coltello o investilo con la tua vettura o lancialo da un luogo elevato o soffocalo o avvelenalo.” Molti attentati rivendicati dall’Is sono stati ispirati proprio da questa dichiarazione di Al Adnani. Molto probabilmente già nel 2013 in Europa ci sono uomini e depositi di armi che non si riesce a identificare .Inoltre Al Adnani avrebbe curato personalmente anche la nascita e la gestione delle operazioni nel Blangla-desh. Dove sono stati massacrati anche imprenditori italiani. In alcuni messaggi circolati on line Al Adnani è denominato anche La Qurayashi, la tribù del profeta Maometto e questo fa capire quanto sia stata cruciale la sua eliminazione.