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Turchia, la repressione del dissenso continua. Art.21: condividiamo appello scrittore Pamuk. E presto nuovo presidio

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“Sottoscriviamo con convinzione e rilanciamo l’appello dello scrittore turco Orhan Pamuk contro l’ondata di repressione e arresti che nel suo paese sta tacitando chiunque abbia posizioni diverse dal presidente e dal governo”. Lo scrivono in una nota Barbara Scaramucci ed Elisa Marincola, presidente e portavoce di Articolo21. “Abbiamo detto e scritto che la Turchia è il più grande carcere al mondo per giornalisti e per chiunque ami la libertà di espressione, quindi condividiamo ogni singola parola del testo che ha già raccolto firme importanti anche in Italia. Sottoscriviamo, pubblichiamo l’appello su sito e nostri profili social per contribuire a diffonderlo e invitiamo tutte le amiche e tutti gli amici di Articolo 21 a sottoscriverlo a loro volta e a farlo conoscere.
Ma non basta: l’Italia è il paese in cui le associazioni e i sindacati dei giornalisti sono stati i primi a denunciare il bavaglio turco e a mobilitarsi per fermarlo. Siamo andati ripetutamente davanti alle sedi di rappresentanza del governo di Ankara per chiedere conto di questo azzeramento del diritto di parola. Questa volta sotto l’ambasciata turca dovremo tornare, e prestissimo, per leggere queste righe importanti nate dalla penna proprio di un loro concittadino. Forse riusciremo almeno a farli uscire ad ascoltare”.

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