Quelli della terza decade di settembre sono anno dopo anno sempre più i giorni di Giancarlo Siani, il giovane cronista assassinato dalla camorra 31 anni fa. Articolo 21 apre una finestra su quel che accadrà nelle prossime ore a Napoli,dove Giancarlo visse e fu assassinato, con una conversazione col fratello Paolo,che e’ il motore di un ampio movimento, promosso per tenere vivi la figura e i valori della troppo breve esperienza di vita di Siani. In prima fila ci sono gli esponenti di Libera, Geppino Fiorenza e don Tonino Palmese, ma quest’anno i riflettori sono soprattutto sugli amici del Parco. Li’ a piazza Leonardo al Vomero, dove Giancarlo cadde nella sua Mehari, sotto i colpi dei sicari della camorra. E’ molto orgoglioso Paolo, presidente della Fondazione Polis,medico-pediatra affermato ( chi scrive gli e’ grato anche per essersi preso cura dei suoi figli quando erano piccoli) dell’iniziativa del Murales, ristrutturato “con una raccolta fondi che si e’ sviluppata spontaneamente,dopo che e’ nata l’idea, cui abbiamo aggiunto riaprendo l’album di foto di famiglia 24 immagini, che abbiamo denominato del Ri-scatto”. Non possono essere tante le fotografie che ritraggono Giancarlo, all’epoca non c’erano i selfie e gli scatti digitali anche coi telefonini.Occorreva la macchina fotografica e il rullino. E poi la sua vita e’ stata troppo breve, le immagini ” si fermano inesorabilmente ai suoi 26 anni “.
Articolo 21: “Ri-scatto un po’ come nelle foto di Letizia Battaglia,che saranno in mostra nell’ambito della rassegna ‘ Imbavagliati ‘ con cui il premio Siani quest’anno e’ gemellato…”.
Paolo Siani: “C’e’ un nesso logico tra la storia di Giancarlo e tante altre vicende di giornalismo (ma non solo,penso a Giulio Regeni ) nazionale e internazionale, per cui ci e’ sembrato bello affiancarci all’iniziativa promossa già l’anno scorso per la prima volta da Desiree Klain,abbiamo un po’ unito le forze”.
Articolo 21: “Bello che Napoli abbia questa voglia di sottolineare il giornalismo civile.. ( ‘Imbavagliati’ è in collaborazione con l’assessorato alla cultura del comune partenopeo,retto da Nino Daniele,già noto per il suo impegno per legalità ai tempi in cui era sindaco di Ercolano n.d.r.)”
Paolo Siani: “Per questo siamo presenti e per allargare la visione abbiamo un po’ cambiato anche il Premio intitolato a mio fratello.Quest’anno i riconoscimenti andranno a 8 ragazzi di altrettante scuole,che hanno scritto articoli, dopo aver letto il libro in cui sono contenuti i servizi di Giancarlo”.
Articolo 21 : ” Ne hanno cercato di recuperare in qualche modo lo spirito, riattualizzando quell’impegno…”
Paolo annuisce, con lui normalmente non parliamo solo di Giancarlo,quando lo facciamo non manca di sottolineare : “non voleva essere un eroe,voleva solo fare il giornalista” e lascia trasparire la forte voglia di far vivere il fratello sviluppando dalla sua lezione progresso civile , una voglia mista a un sentimento crepuscolare per quel che poteva essere e non è stata la loro vita familiare, così bruscamente interrotta.
Saluti e arrivederci ai vari appuntamenti di questi giorni, mentre su “Il Mattino” il giornale, per il quale, non ancora assunto, scriveva Giancarlo, Paolo chiude il suo pezzo dedicato alle iniziative, che stanno per attuarsi con un :” Serve un Ri-scatto. Proviamoci”.