«L’Autorità di garanzia anticorruzione – spiega l’Usigrai –, creata dal governo in carica per assicurare trasparenza nella gestione dei soldi dei cittadini, ha accertato che il vertice Rai prima si è dotato di procedure anticorruzione e poi le ha palesemente violate. Ad esempio con il mancato utilizzo, tranne in un caso, del job posting. O addirittura con una assunzione effettuata in presenza di ipotesi di conflitto di interessi».
O, ancora, riscontrando alcune irregolarità, nel caso di due posizioni lavorative, che l’Autorità rimette ora alla valutazione del ministero dell’Economia e delle finanze, in quanto ministero vigilante.
«Una situazione – rileva l’esecutivo dell’Usigrai – che mina la credibilità del Servizio pubblico, sulla quale serve una urgente riflessione dell’azionista, ovvero il ministero dell’Economia, e della Commissione parlamentare di Vigilanza. Anche perché è di tutta evidenza che questi atti illegittimi saranno valutati dalla Corte dei Conti per verificare l’eventuale danno erariale e le conseguenti responsabilità, a partire dal Direttore generale e dal Consiglio di Amministrazione».
PER APPROFONDIRE
Qui il link alla delibera dell’Anac (la numero 961 del 14 settembre 2016).