Aggredire i giornalisti è ormai diventato un comportamento normale, quasi quotidiano e purtroppo giustificato. Questa volta è toccato a un professionista che con il suo lavoro era alla ricerca della verità. Una verità che ha portato Antonio Crispino, cronista de il Corriere.it, a recarsi la notte del 9 settembre a Pascarola (Caivano) in provincia di Napoli, dove dall’azienda Mi.So, che si occupa del trattamento di rifiuti animali, fuoriusciva un cattivo odore che aveva reso irrespirabile l’aria. Circostanza che aveva attirato decine di cittadini davanti ai cancelli dell’azienda e anche i carabinieri.
Mentre riprendeva la scena, davanti a colleghi e persone accorse, il cronista ha subito una brutale aggressione. Una colluttazione fisica che si è concretata con la distruzione della sua telecamera, come denunciato dallo stesso giornalista sul profilo facebook, postando la foto di quel che resta della telecamera. Episodio rilanciato via web da tanti colleghi che gli hanno espresso indignazione e sostegno per l’accaduto. Solidarietà anche da Claudio Silvestri, Segretario del Sindacato che unitamente a Ottavio Lucarelli, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, hanno voluto testimoniare la vicinanza al cronista diramando una nota alla stampa.
Un messaggio chiaro e preciso per esprimere profonda indignazione circa l’aggressione subita dal collega, per aver fatto delle riprese e una semplice domanda che esigeva una risposta di pubblico interesse, circa l’odore “nauseabondo che stava ammorbando l’aria di provincia”, ricevendo in risposta una violenta aggressione.
Il giornalista video reporter, denunciano ancora Ordine e Sindacato, è stato spintonato, insultato, aggredito fisicamente e tutto questo senza che ci fosse alcun intervento delle forze dell’ordine che erano in zona.