Dopo il vertice sulle migrazioni all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e in concomitanza con il vertice dei leader sulla crisi mondiale dei rifugiati organizzato dal presidente Obama Save the Children lancia la campagna social “The Space Migrant”, per sensibilizzare quante più persone possibili sul dramma di milioni di minori migranti e rifugiati che fuggono da conflitti, violenze o povertà, spesso da soli. Molti sono adolescenti, sempre più spesso giovanissimi, che rischiano la vita affidandosi ai trafficanti per cercare di raggiungere Paesi più sicuri, come quelli europei, dove però spesso si trovano di fronte a frontiere interne chiuse, difficoltà di ricongiungimento familiare o forme di detenzione che violano i loro diritti. “Il protagonista della nostra campagna, è Amadou, un minore migrante non accompagnato interpretato da un giovane attore, e rappresenta tutti gli adolescenti e i bambini migranti, che vorrebbero trovare una vita migliore sulla Terra. Si scontrano invece con una realtà in cui, una volta lasciato il proprio Paese, per loro troppo spesso non c’è posto in nessun altro luogo, per questo abbiamo immaginato lo Spazio, in maniera assolutamente provocatoria, come unica opportunità di futuro per loro,” dichiara Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.
“L’Europa continua a dimostrare di voler difendere i propri confini invece che la vita dei bambini, rimandando decisioni fondamentali per affrontare in modo adeguato la crisi migratoria. Le sue divisioni interne si ripercuotono soprattutto sui più vulnerabili, visto che il 28% dei migranti che ha raggiunto il continente sono minori, tra cui molti minori non accompagnati, e il 18% donne, tra cui molte madri con figli piccoli anche sole o donne in stato di gravidanza. Chiediamo che si facilitino le riunificazioni familiari e vengano accelerati e potenziati, dando priorità ai minori, i programmi di ricollocazione nei Paesi europei e quelli di reinsediamento, che costituiscono un canale sicuro per evitare che questi si affidino ripetutamente a trafficanti senza scrupoli. È inoltre essenziale che vengano facilitate le procedure di riunificazione familiare. In Italia, dove il numero dei minori non accompagnati arrivati via mare è più che raddoppiato nel 2016, la proposta di legge per la loro accoglienza e protezione è attualmente in fase di discussione alla Camera, dopo essere stata ferma per quasi tre anni. Chiediamo che venga approvata al più presto, per dare una risposta concreta ed efficace a questi minori, che come constatano ogni giorno i nostri operatori in frontiera sud, sono sempre più piccoli e spesso hanno anche 11, 12 o 13 anni.”