«Non chiediamo soldi, bensì diritti, dignità e qualità del lavoro». E, in vista del prossimo rinnovo contrattuale: «Serve un forte patto generazionale per garantire i più giovani, chi ha già anni di lavoro alle spalle e i pensionati, all’insegna della solidarietà». Così il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, intervenuto oggi a Mestre al direttivo regionale del Sindacato Giornalisti Veneto.
Senza occupazione non c’è contratto. Senza occupazione non c’è welfare. Senza occupazione non c’è previdenza. Senza occupazione non c’è futuro per la professione. E se gli editori non sono disposti a discutere di un reale rilancio del settore si aprirà una stagione di forte conflittualità. Questa la posizione espressa con chiarezza dal direttivo regionale del Sindacato Giornalisti Veneto, che si è riunito oggi a Mestre, alla presenza del Segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso.
Il rilancio dell’occupazione è dunque la questione prioritaria, anche con la definizione di nuovi articoli tesi a includere nel perimetro contrattuale i collaboratori strategici, a oggi inseriti a pieno regime nel flusso produttivo, ma inquadrati come cococo.
«Non chiediamo soldi – ha ribadito Lorusso – bensì diritti, dignità e qualità del lavoro. Ad ogni pensionato deve corrispondere un nuovo assunto». E non a caso la partita del rinnovo contrattuale si gioca sullo stesso terreno della riforma dell’Inpgi. Perché se non si sblocca il mercato del lavoro con nuove assunzioni, qualsiasi manovra di risanamento dei conti dell’istituto di previdenza avrà gioco forza breve respiro.
«Serve – ha concluso Lorusso – un forte patto generazionale per garantire i più giovani, chi ha già anni di lavoro alle spalle e i pensionati, all’insegna della solidarietà che da sempre contraddistingue la nostra categoria».
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